Ospite a Che Tempo Che Fa di Fabio Fazio, Andriy Shevchenko ha ricordato la sua carriera calcistica ed ha – da consigliere di Zelensky – lanciato un appello per il suo Paese, l’Ucraina, devastato dalla guerra.

“Sempre bello rivedere i miei gol. Sì, grazie al calcio – ha detto – sono diventato famoso e posso aiutare il mio Paese. Il mio ruolo è una strada continua di quello che facevo prima. All’inizio della guerra ho deciso di stare al fianco del mio Paese ed aiutare tutti. Il calcio è molto importante e dà una grande influenza, è una strada che può aiutare a recuperare tante persone. L’attenzione si è spostata in Israele ma non dobbiamo dimenticare quello che succede ancora in Ucraina. Si combatte, è un momento difficile. 18mila bambini sono stati deportati in Russia, 509 bambini sono stati uccisi, 1500 feriti gravi, 12 bambini sono stati abusati sessualmente. Fa male al cuore parlare di questi numeri“.

“La strada è continuare – conclude Sheva – ad attirare l’attenzione e combattere sperando che questa guerra finisca. Tanti Paesi, anche l’Italia, ci stanno aiutando. Il calcio ha un ruolo molto importante, abbiamo fatto un evento in Inghilterra dove abbiamo raccolto i soldi per ricostruire una scuola, lo sport in generale ha una potenza incredibile. Farò sempre parte del calcio, ma questa è la partita più importante della mia vita. Quando è cominciata la guerra ho avuto tanta paura per la mia famiglia e i miei amici ma anche paura di perdere il Paese. Dobbiamo fare di tutto per mantenere l’Ucraina unita. La nostra speranza è credere in noi stessi, essere uniti, credere nei nostri amici alleati che stanno facendo di tutto per riuscire a mantenere l’Ucraina unita“.