Il presidente della Lega Serie A Lorenzo Casini ha espresso il suo dissenso nelle dichiarazioni riportate dall’ANSA in merito alle modifiche del Decreto Crescita, per cui ora è prevista l’applicabilità agli sportivi a condizione che abbiano compiuto 20 anni di età e abbiano un reddito annuo di oltre 1 milione di euro.
“La Lega Serie A è stata coinvolta dai parlamentari e dal Governo con riguardo alle modifiche al Decreto Crescita in materia di sport. Abbiamo lavorato con serietà e fornito tutti i dati su contratti depositati, compensi e uso del bonus fiscale. La soglia di 1 milione di euro era apparsa a tutti irragionevolmente alta. Produce un effetto antidemocratico, fornendo un vantaggio competitivo e sportivo solamente a chi ha più risorse. Inoltre, è chiaro che sarà un invito a spendere di più. Oggi vi sono squadre che hanno appena cinque giocatori con contratti sopra il milione: d’altra parte il 46% dei tesserati ha compensi sotto quella soglia. La Lega ha mostrato che la soglia di 1 milione è molto alta“.
E conclude: “Abbiamo evitato di contestare l’intervento in sé, anche se è chiaro che non è il bonus fiscale la causa dei problemi del calcio italiano. Non capisco però perché le cifre fornite, ben comprese dal Governo, siano state poi ignorate. E l’argomento per cui con la soglia a 1 milione di euro si limita l’applicazione del bonus ai fuoriclasse è molto debole: con questa soglia, l’unico effetto certo è che si favoriscono solo alcune squadre, a danno della competitività dell’intero campionato“.