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Scaroni sul nuovo stadio: “San Siro non si può ristrutturare, è impossibile e pericoloso: ecco perché”

Il Presidente del Milan Paolo Scaroni ha parlato in conferenza del nuovo stadio di San Siro, per cui il dibattito pubblico partirà domani. Queste le sue parole: “Tre anni fa abbiamo iniziato questo percorso che guardiamo con ottimismo. Domani inizierà il dibattito pubblico che guardiamo in modo positivo. Ascolteremo quello che uscirà, è vero che è un processo che ci ha fatto perdere un altro anno, ma se riusciremo uscirne in modo positivo sarà un anno guadagnato”.

Scaroni ha poi continuato parlando del perché non si possa ristrutturare l’attuale stadio ma si debba costruirne uno nuovo in quella zona o trasferirsi: “Io vorrei spiegare perché non si può ristrutturare San Siro. Ci sono vari motivi, ma mi limito a dire questo: come facciamo a giocare 50 partite più altre eventi con un mega cantiere in cui ogni sei giorni entrano 50 mila persone? Vi assicuro che questa cosa è impossibile e molto pericolosa. Tutte le ristrutturazioni sono avvenute dove c’era un solo club e dove c’era uno stadio vicino in cui traslocare per un certo periodo. Ogni volta che sento dire perché non ristrutturiamo San Siro penso che chi lo dice o non ha riflettuto fino in fondo oppure non vuole fare niente. Per noi è un’ipotesi impossibile. Quindi o facciamo il nuovo stadio a San Siro oppure lo facciamo da un’altra parte”.

Parla poi di RedBird: “E’ ancora più convinta di Elliott sulla necessità che al Milan serva un nuovo stadio. RedBird sanno cosa vuol dire avere uno stadio di proprietà. Mi stanno dando un grande supporto con persone che hanno costruito tanti stadi. Elliott è un fondo finanziario, mentre RedBrd ha come vocazione lo sport. La necessità di un nuovo stadio è quindi ora ancora più sentita”. 

Su dove sorgerà lo stadio:Siamo impegnati su San Siro, pensate a quanti soldi abbiamo speso finora, oltre ovviamente a quanto lavoro abbiamo fatto. Se siamo qui è perchè crediamo al progetto San Siro. Ovviamente guardiamo anche altrove perché dobbiamo avere delle alternative e poi perché magari troviamo aree con delle caratteristiche che San Siro non ha. Non abbiamo quindi piani B, ma solo diversi piani A“.

Sui tempi:Se un processo decisione impiega tanti anni, è normale che in quel periodo le cose possano cambiare. Tutto cambia e si muove, non rimaniamo fermi. Di fronte a questi tempi così lunghi il mondo cambia. Il Milan ha pure cambiato proprietà. Succedono tante cose. Non dobbiamo decidere domani mattina purtroppo. Se dovessimo decidere domani alle 7 faremmo la Cattedrale, ma non è così purtroppo. Quindi ci sentiamo liberi“.

La Cattedrale – conclude Scaroni – costava 600 milioni, oggi forse ne costerebbe 800. Non abbiamo ancora fatto certi conti, li faremo quando ci sarà il progetto esecutivo. Da quando parte la progettazione esecutiva serviranno parecchi mesi prima di partire con i lavori, servono 9-12 mesi. La progettazione esecutiva costa circa 50 milioni, magari è aumentata anche lei, ma è un punto fondamentale prima di costruire il nuovo impianto. Lo stadio sarà del Comune che darà la concessione, proprio come succede ora. Tutto il terreno è del Comune di Milano“.

Scaroni (Photo by Claudio Villa/AC Milan via Getty Images)
Paolo Scaroni (Photo by Claudio Villa/AC Milan via Getty Images) – MilanPress, robe dell’altro diavolo

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