Era il 21 luglio 2020. Reggio Emilia il teatro di un Sassuolo-Milan a porte chiuse per le battute finali di una stagione più anomala che mai. Nei mesi precedenti – Covid-19 a parte – il tema principale a Casa Milan era l’arrivo di Ralf Rangnick. Sembrava dovesse essere il manager tedesco l’uomo che avrebbe cambiato il corso del Milan e fatto svoltare una squadra che veniva da anni di buio. Buio che però è stato spento da un altro uomo. Stefano Pioli. Quello che non ti aspetti.
Facendo un ulteriore passo indietro, nell’ottobre 2019 era stato lui il prescelto per prendere il posto di Giampaolo, risollevare un ambiente e “traghettare” una squadra sempre più allo sbando. Lo scetticismo era tanto e l’hashtag #Pioliout impazzava tra i tifosi. Questo scetticismo però – post-lockdown – è stato spazzato via da una serie di risultati positivi ma soprattutto da un entusiasmo ritrovato e da una squadra che lasciava intravedere il piglio giusto per poter fare di lì a poco cose importanti. Proprio questo fece cambiare idea a Maldini, Massara e soprattutto Gazidis, uno dei fautori del progetto Rangnick che costò la testa di Zvone Boban.
Tornando a quella sera di luglio 2020, mentre Ibrahimovic segnava una doppietta, il Milan era già al lavoro per il futuro. Fu quella la sera della svolta. Stefano Pioli rinnovò il suo contratto e di conseguenza anche lo svedese, che lo apprese nell’intervista di fine partita, poté riflettere sulla sua permanenza in un Milan che decise di andare avanti per quella strada intrapresa che non era poi così sbagliata. Anzi.
Nei due anni di Milan Stefano Pioli ha dimostrato tutto il suo valore ribaltando completamente la squadra e portandola in testa alla classifica e poi di nuovo – finalmente – in Champions League. Due anni di Piolismo, di “Pioli is on fire” intonata tutte le volte a San Siro. Due anni di crescita esponenziale e di vero e proprio miracolo sportivo. Due anni di record che né il Milan né Pioli vogliono interrompere. Due anni destinati a crescere sempre di più.
Curioso come, a distanza di quasi due anni sempre il Sassuolo sia protagonista inatteso del rapporto tra Pioli e il Milan. Quel Sassuolo che aveva assistito in prima fila alla svolta rossonera. Quel Sassuolo che fece uno sgambetto non indifferente a Pioli andando a vincere a Milano lo scorso aprile rimettendo in discussione tutto. Quel Sassuolo che tra una decina di giorni tornerà a San Siro e proprio in occasione di quella partita, dovrebbe arrivare l’ufficialità del rinnovo di Pioli.
L’accordo è già pronto, manca soltanto da mettere il tutto nero su bianco e renderlo ufficiale. Un accordo, questa volta, preso nel corso del tempo e non all’intervallo della partita. Così Stefano Pioli si è preso il Milan e ha convinto tutti.
