Nella serata di domani 29 aprile, allo stadio Olimpico di Roma, andrà in scena Roma-Milan. Match che assume un’importanza enorme in ottica Champions League, perché chi vince metterà un ulteriore mattoncino verso la lotta per il terzo e quarto posto, che significherebbe qualificazione automatica alla medesima. Sarà un match certamente molto sentito, in un Olimpico ancora una volta sold-out e tinto tutto di giallorosso.
Le due squadre al momento si trovano a pari punti (56), con il Milan al quarto posto davanti alla Roma, per la quantità maggiore di gol segnati (51 contro i 43 della Lupa). Il cammino delle due squadre fin qui è stato abbastanza simile, entrambe hanno dimostrato discontinuità in campionato, alternata però a grandi prestazioni nelle coppe europee. Infatti, sia i ragazzi guidati da Stefano Pioli che i ragazzi di Jose Mourinho, hanno raggiunto le semifinali della coppa europea di cui, nella stagione precedente, si sono meritati la partecipazione: Champions League per i rossoneri ed Europa League per i giallorossi.
QUEL ROMA-MILAN SPECIALE
Tornando indietro di più di un anno, per la precisione al 31 ottobre 2021, i tifosi rossoneri ricorderanno un Roma-Milan che probabilmente resterà per sempre nei loro cuori. Quel match fu praticamente l’ultimo in cui i rossoneri si affidarono a Zlatan Ibrahimovic per vincere la partita. Il risultato finale recitava 1-2, lo svedese segnò un gran gol su punizione e procurò un rigore poi realizzato da Franck Kessie. Ma non solo i dati stupirono di quella partita, a 40 anni Ibra giocò una gara incredibile, 60 minuti di grande sostanza e fisicità, che nessuno si sarebbe mai aspettato.
LA FINE DI UN’EPOCA?
Ora, a distanza di quasi un anno e mezzo da quella grande prestazione, i tifosi milanisti sono costretti a vedere il loro idolo uscire dal campo zoppicante durante il riscaldamento (Milan-Lecce), probabilmente consapevole che il suo fisico, certi ritmi, non li può più sostenere. Eppure conoscendo bene Ibra, il più cocciuto dei cocciuti, è risaputo che non demorderà, troppi sono ancora gli stimoli che tengono in lui viva la fiamma della passione verso uno sport a cui ha sempre dato tutto, ricevendo in cambio altrettanto.
Una cosa purtroppo però è certa, rivedere lo Zlatan Ibrahimovic di quella prima metà di stagione (poi coronata con lo Scudetto), è impossibile. Troppi guai fisici, che a quest’età rischiano di correrti dietro per il doppio del tempo che magari, anche solo 3-4 anni fa, occorreva per risolverli. E poi c’è la questione contratto, in scadenza a giugno 2023. La società ha per il momento altre priorità, il rinnovo di Leao e l’acquisto di una giovane punta di prospettiva su tutte. L’ultima parola però spetterà a lui, come sempre è stato, ma certo è che se si dovesse sentire “di intralcio alla squadra”, sarà il primo ad accorgersene.
