C’è un tema che torna, ormai molto frequentemente, tra le cronache di Casa Milan. La questione legata ai rinnovi che divide la tifoseria rossonera, ma non lascia più spazio ad interpretazioni. La dirigenza rossonera ha le idee chiare e non intende più cambiarle. Da Donnarumma e Calhanoglu, passando per Frank Kessie ed Alessio Romagnoli ed arrivando a Rafael Leao e Ismael Bennacer. Tra passato, presente e futuro, insomma, Paolo Maldini in primis, certamente con il benestare della famiglia Elliott e Ivan Gazidis, prima, e Gerry Cardinale, ora, ha tracciato ormai una linea generale ben visibile e riconoscibile sulla questione rinnovi. Al Milan resta soltanto chi lo vuole fortemente, al Milan si resta per amore, per scelta consapevole, per forte convinzione, per sposare un progetto, un DNA vincente, per far parte di un gruppo e di una famiglia. Qualcuno ha preferito prendere altre strade, altri hanno preferito restare, per altri ancora vedremo quello che succederà. Il messaggio della società, della dirigenza, però, è forte e chiaro e difficilmente cambierà, anche in futuro.
Da Leao a Bennacer, rinnovi non a tutti i costi

D’altronde, è stato lo stesso Paolo Maldini che, ieri, in un’intervista pre Milan-Dinamo Zagabria, ad una domanda specifica circa il rinnovo di Leao, è stato chiaro e diretto. L’ex storico capitano del Milan ha ribadito che per restare a far parte di questo glorioso club serve la volontà da ambo le parti e che quella è la base per qualsiasi trattativa che si intavolerà sulla questione rinnovi. Discorso che vale soprattutto per Leao, sicuramente la voce più bollente sotto la casella “contratti in scadenza” (anche se tra poco meno di due anni), ma anche per Kalulu e soprattutto per Ismael Bennacer. Sarà importante la questione legata all’incontro tra offerta e domanda, certo, ed il Milan dovrà con il passare del tempo, ma anche con la probabile ed auspicabile crescita finanziaria e sportiva (già in atto da un paio d’anni), alzare l’asticella ed aumentare il monte ingaggi, sfondando l’attuale tetto. La filosofia e l’idea del club, però, non cambierà. Si resta solo se lo si vuole fortemente. Solo se il Milan è entrato nel cuore. Solo se si vuole sposare un progetto di crescita reciproca. Senza strafare, senza ingaggi monstre, senza richieste fuori mercato per quella che resta e resterà la filosofia rossonera anche sui rinnovi.
Da Maldini a Tonali, il Milan come scelta di vita
Kalulu, ma soprattutto Bennacer e Leao sono senz’altro le prime sfide e i primi esami che, in tema di rinnovi, la nuova proprietà dovrà superare, o quantomeno cercare di farlo senza grossi contraccolpi, ma Paolo Maldini è stato ancora una volta chiaro e ha tracciato le linee guida. E, se le sue parole non dovessero bastare per capirlo, ci sono i fatti, c’è il suo esempio (ma non solo). C’è una storia fatta di trionfi, successi e uomini legati ad una maglia per tutta la vita, ci sono Franco Baresi e proprio lo stesso Maldini che possono fungere da esempio di una strada da seguire. E, poi ci sono gli ultimi rinnovi che la indicano. Davide Calabria, Theo Hernandez, Rade Krunic, Fikayo Tomori, ma soprattutto Sandro Tonali. Gente che ha scelto di legarsi al Milan senza sé e senza ma. Di far parte di un progetto riconoscibile, crescere insieme ad un club storico, riconosciuto e stimato in tutto il Mondo, gente che ha stretto un vero e proprio patto con il Diavolo. Da Maldini a Tonali, quindi, quasi a chiudere un cerchio simbolico, quasi a voler dire, a chi non è convinto, che il Dna Milan sta tornando e la famiglia torna ad essere accogliente, ma soprattutto appetibile.