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Rangnick si fida di Calhanoglu, ecco perché il turco sarà ancora al centro del nuovo Milan

Hakan Calhanoglu ed il Milan. Un matrimonio complicato, tormentato e che in questi tre anni è andato avanti tra mille difficoltà. Arrivato nell’estate del 2017 dal Bayer Leverkusen, per una cifra vicina ai 25 milioni di euro, ha fatto parte di quella faraonica campagna acquisti del Milan cinese e fin qui ha collezionato 116 partite con la maglia rossonera segnando 17 gol. Un bottino alquanto deludente che non è bastato per assicurarsi le simpatie del popolo rossonero, spesso molto critico nei suoi confronti. Sarà anche per il numero di maglia che porta dietro la schiena, la mitica numero dieci in passato appartenuta a grandissimi campioni che hanno scritto la gloriosa storia del Milan, ma spesso il turco è finito nell’occhio del ciclone di tifosi, addetti ai lavori e critica per le sue prestazioni troppo altalenanti e per la poca incisività in zona realizzativa, ma anche in quanto ad assistenza ai compagni. Eppure il buon Hakan è sempre stato protagonista nelle sue due stagioni e mezzo milaniste, è stato un punto fermo per i vari allenatori che si sono susseguiti sulla panchina del Diavolo (da Montella, a Gattuso, passando per Giampaolo, fino ad arrivare a Pioli) e sembra che lo sarà anche per Ralf Rangigck, ormai quasi sicuramente prossimo allenatore del Milan.

Rangnick chiama Calhanoglu, il rinnovo è vicino

Secondo alcune notizie apparse oggi sul principale quotidiano sportivo nazionale, infatti, il tecnico tedesco, prossimo allenatore milanista, ha sentito al telefono l’attuale numero dieci rossonero. Una chiamata informale che però apre le porte al rinnovo di Calhanoglu che ha il contratto in scadenza nel giugno 2021. L’attuale responsabile tecnico della Red Bull ha chiaramente fatto capire al turco di voler puntare su di lui e lo ha praticamente posto al centro del progetto del Milan che verrà. Un’investitura importante che spingerà, come detto, la società rossonera ad allungare il rapporto con il centrocampista ex Bayer e che lo renderà molto probabilmente l’unico superstite della famosa campagna acquisti “cinese”. Rangnick apprezza la duttilità e lo spirito di sacrificio di Calha e lo ha visto adeguarsi in questi due anni e mezzo a fare cinque ruoli diversi: dall’esterno sinistro offensivo nel tridente, alla mezzala, dal centrocampista esterno nel 4-4-2, al trequartista, fino ad arrivare addirittura a giocare davanti alla difesa. Una qualità troppo spesso sottovalutata, ma fondamentale nel calcio veloce, offensivo e intenso che il tedesco vuole provare a portare a Milanello.

Calhanoglu, il “mezzo tedesco” utile per il calcio di Rangnick

Oltre alla sua duttilità e all’apprezzabile spirito di sacrificio da sempre mostrato in campo, un altro aspetto che gioca a favore di Calhanoglu è il suo passato in Germania. Dall’Amburgo al Bayer Leverkusen, il dieci rossonero ha vissuto gli anni migliori della sua carriera in Bundesliga e quindi conosce alla perfezione il calcio tedesco. Conosce la lingua, i ritmi e la mentalità teutonica. Tutti elementi che Rangnick ha tenuto molto in considerazione nello spingere la società rossonera ad investire sul turco. Calha, inoltre, potrà fare da collante, almeno per il primo periodo, tra il futuro allenatore del Milan ed il resto del gruppo, facendo da intermediario anche per una questione prettamente linguistica. Nel 4-4-2 veloce, intenso e un po’ “sacchiano” che Rangnick ha intenzione di proporre in rossonero, Calhanoglu potrebbe interpretare tre ruoli diversi: uno dei due centrali di centrocampo, l’esterno alto a sinistra o a destra, o la seconda punta a supporto del centravanti di riferimento. Una cosa però appare ormai certa. Il Milan del futuro farà ancora affidamento sul turco, con la speranza che finalmente possa mostrare con continuità tutta la sua qualità.

 

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