Ce ne siamo accorti tardi, noi lamentoni. Questo 26 dicembre per i milanisti è davvero un Santo Stefano: svegliarsi la mattina dopo la baldoria natalizia e pensare che questa giornata sia intitolata all’allenatore campione d’Italia non è da ossessionati (forse), ma da tifosi grati di avere la persona giusta al momento giusto.
Che poi, c’è da rifletterci su. “La persona giusta? Ma non dobbiamo puntare al decimo posto, noi siamo il Milan! Pioli non ha raggiunto ancora nessun risultato, siamo allo sfascio“. Questo si diceva e ci sono tanti mea culpa da fare in ognuno di noi. Siamo sempre stati disfattisti, noi lamentoni. Almeno vediamo come va.
9 OTTOBRE 2019: UFFICIALE, PIOLI AL MILAN
“Per favore, cacciatelo. Come fai a pareggiare con il Lecce alla tua prima a San Siro? Ma come ti fai a presentare in una panchina con questa prestazione?“. Calma, il Milan ha molti problemi, però qualcosa si intravede nelle facce dei giocatori mano a mano. Sembra ci sia coesione, una parola che manca da tempo al centro sportivo Milanello. Sembra il primo miracolo di una persona a modo, felice di fare il suo mestiere e molto umile nonostante il livello. Forse questo Stefano Pioli al Milan serve.
Serve tanto tempo per ingranare, addirittura ci passa una pandemia di mezzo. Al ritorno in campo, in estate, si vede qualche idea di gioco in un Milan sorprendente. “Chissenefrega, io voglio Rangnick! Ci farà diventare una big europea già la prossima stagione“. Niente, noi lamentoni dobbiamo sempre metterci bocca. Santo Stefano, lo chiamerei così solo per la pazienza che porta. Nonostante tutto si è meritato un rinnovo, forse la prossima stagione ci porterà altre sorprese.
SOGNARE NON COSTA NULLA, MA FORSE ABBIAMO CHIESTO TROPPO
Il Milan si presenta senza traghettatore, ma con un vero e proprio Allenatore, con la A maiuscola. Forse lo si sta mettendo troppo sotto pressione, ma il buon Stefano zittisce tutti con un avvio di campionato strepitoso che porta i rossoneri dopo anni ad essere primi in classifica a fine girone di andata.
Arriviamo noi, i terribili e fastidiosi lamentoni: “L’Inter con Conte è un’altra cosa, a noi serve un mister vincente“. Santo Stefano, proteggici da noi stessi. Saremmo già contenti di andare in Europa, anche se è triste pensarlo per una società come il Milan, lottare per lo scudetto sarà praticamente impossibile ancora per anni. Toh guarda, siamo arrivati secondi. Forse resta l’amaro in bocca per il girone d’andata fatto, ma Pioli ha fatto un altro miracolo nonostante tutto.
SANTO STEFANO, IL CAMPIONE D’ITALIA
“Secondi in classifica? Buono, ma non ci ripeteremo“. Non ci siamo ripetuti, abbiamo fatto un tantino in più. Nessuno se lo aspettava ed addirittura qualcuno faceva sfottò dicendo: “Il Leicester d’Italia“. Sarebbe bello imparare a fregarsene delle opinioni come fa Pioli, che da uomo di campo più che di stampa preferisce lavorare.
Il suo lavoro è stato divino, gustoso, emozionante. Chi guardava le partite del Milan aveva l’impressione che vari elementi come l’allenamento, l’unione, lo spirito, la forza dei giocatori ecc. fossero quelli giusti per ambire a qualcosa di speciale. Niente da fare, Stefano Pioli ce l’ha fatta sotto il naso ancora una volta. Troppe critiche immeritate ad un mister che è migliorato in tutto, e con lui la sua squadra.
ED ORA ARRIVA IL BELLO?
Il Milan si conferma una big con lui. Chiaramente, dopo una stagione bella come quella conclusa lo scorso maggio deve venire ancora più fame ad un allenatore che ha appena imparato a vincere insieme ad i suoi giovani calciatori. Ci si aspetta tanto da Pioli. Dopo un anno in cui è diventato nel suo piccolo un’icona del calcio mondiale per le sue idee, il vero capolavoro sarebbe semplicemente confermare i buoni progressi, zittendo noi lamentoni e facendolo come ha sempre fatto, con la sua dedizione ed amore verso il calcio. Santo Stefano, l’uomo che doveva essere cacciato il primo giorno ma che ha salvato il Milan, come se fosse una figura religiosa.