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Panchina Milan, solo tre nomi per garantirsi un futuro. Tutto il resto non è contemplato

Da diverse settimane ormai, almeno da un paio, è partito il toto-nomi per la panchina del Milan. Subito dopo l’eliminazione dall’Europa League per mano della Roma è sfumato anche l’unico e ultimo grande obiettivo rimasto per rendere questa stagione positiva. Da lì in poi si è capito che Stefano Pioli non sarebbe stato più l’allenatore milanista nella prossima stagione, che il ciclo era finito e che di questo si erano convinti anche società, dirigenti e addetti ai lavori, oltre a gran parte dei tifosi che lo sostenevano già da tempo. Con la qualificazione alla prossima Champions League ormai conquistata, prima virtualmente ed ora anche ufficialmente, l’argomento caldo in casa Milan è diventato soltanto uno: chi sarà il successore di Pioli sulla panchina rossonera? Una domanda, un dubbio, un vero e proprio enigma che resta cruciale e fondamentale per il futuro milanista. Eh già, perché aldilà dei mercati che la società vorrà fare e della squadra che si vorrà costruire, il nome del prossimo allenatore rossonero sarà importantissimo per capire le intenzioni ed il progetto di RedBird e di Gerry Cardinale che deve far capire a tutti, ora o mai più, quali sono le sue mire per il futuro e se davvero le sue intenzioni sono quelle di riportare il Milan in alto ed a lottare per vincere o semplicemente quelle di vivacchiare tra le posizioni che garantiscono l’accesso alla Champions League in attesa della costruzione del nuovo stadio.

Panchina Milan, da #Nopetegui agli atri profili poco graditi

Paulo Fonseca - MilanPress, robe dell'altro diavolo
Paulo Fonseca – MilanPress, robe dell’altro diavolo

Il destino di Pioli, come detto, è ormai segnato e si attende soltanto la fine del campionato per ufficializzare un divorzio ormai inevitabile e l’addio alla panchina rossonera. Il suo contratto scadrà nel 2025 e a casa Milan sperano che il tecnico parmense possa trovare subito un’altra squadra (Napoli?) per risparmiare circa otto milioni lordi di ingaggio. Il toto-nomi per il nuovo allenatore è un argomento caldo. Sul nome di Lopetegui si sono già scritte pagine su pagine e si sono espressi davvero tutti. Quello che sembrava vicino a diventare il prossimo allenatore del Milan non è più nemmeno un possibile candidato. Non sapremo mai come sono davvero andate le cose e se la società abbia abbandonato la pista realmente per la sommossa popolare anti-Lopetegui, ma la certezza è che attorno al nome dello spagnolo si era davvero creata una schiera di #Nopetegui a prescindere che era ed è del tutto comprensibile. L’ultima stagione rossonera, infatti, aldilà di un secondo posto che lascia comunque l’amaro in bocca, è stata umiliante per tutto quello che è successo ed è stato concesso all’altra sponda di Milano ed il milanista medio vuole riscatto, vuole sentirsi di nuovo orgoglioso di tifare Milan. Nomi come Lopetegui, Fonseca, Van Bommel, Gallardo e di altri stranieri che sono usciti e si sono fatti in questi giorni, chi più o chi meno, non scaldano l’ambiente e verrebbero presi soltanto come un chiaro segnale della società di non voler investire abbastanza e di non avere un progetto realmente vincente o quantomeno ambizioso. Jurgen Klopp e Thomas Tuchel sarebbero gli unici due nomi stranieri che accenderebbero i cuori dei tifosi e dell’ambiente, ma per motivi differenti sono purtroppo dei sogni destinati a rimanere tali e non possono essere accostati alla panchina milanista.

Panchina Milan, non solo Conte. Gli altri due profili graditi

Roberto De Zerbi - MilanPress, robe dell'altro diavolo
Roberto De Zerbi – MilanPress, robe dell’altro diavolo

La rosa dei possibili successori di Pioli sulla panchina del Milan, quindi, si riduce a tre nomi e portano tutti e tre in Italia verso allenatori nostrani o che comunque sono nati e cresciuti nel nostro campionato. Manco a dirlo il nome che è sulla bocca di tutti è quello di Antonio Conte. Il tecnico leccese ha una voglia matta di tornare in panchina e, ormai non è un segreto, sceglierebbe ad occhi chiusi il progetto rossonero. Squadra gloriosa e con un passato inimitabile, tifoseria e ambiente che hanno tanta voglia di riscatto ed una rosa con potenzialità altissime. Praticamente le condizioni ideali che uno come Conte cerca in ogni sua esperienza, con l’aggiunta di una possibilità che lo ha sempre stuzzicato: diventare l’unico allenatore della storia ad aver vinto con le tre grandi storiche del nostro calcio (Juventus, Inter e Milan). Al momento, però, nonostante dei contatti avvenuti in passato, soprattutto tra Conte e Zlatan Ibrahimovic, il nome dell’ex allenatore di Juventus e Inter non sembra essere stato realmente preso in considerazione dai vertici di Casa Milan e, a meno di clamorosi colpi di scena, bisognerà eliminarlo dalla lista. Ci sono altri due nomi che il tifoso rossonero vedrebbe di buon occhio e potrebbero incendiare l’ambiente e dare quella scossa emotiva di cui si ha tanto bisogno: Roberto De Zerbi e Thiago Motta. Il primo arriverebbe nel solco dei grandi allenatori vincenti del Milan del passato – Sacchi, Capello e Ancelotti. Ex milanista, cresciuto in rossonero (come Capello e Ancelotti); con una filosofia di gioco offensivo, difesa a zona e maniacalità nell’interpretare il ruolo da allenatore (come Sacchi). Il secondo, invece, sta dimostrando grandi qualità sulla panchina del Bologna, sembra molto vicino alla Juve, ma non è ancora fatta e, nonostante il suo passato interista, viene visto come uno dei tecnici dal futuro vincente e radioso.

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