Il tour de force che il Milan ha affrontato nell’ultima settimana, ha portato nella cascina rossonera sette punti contro Bologna, Sassuolo ed Atalanta. Un bottino niente male per i ragazzi di Stefano Pioli, che – nonostante i tanti impegni ravvicinati e le assenze per squalifica o infortunio – hanno mantenuto viva la corsa al quinto posto. Tre partite in sei giorni, nella quali il tecnico parmense ha avuto ancora ottime indicazioni un po’ da tutta la sua rosa. O quasi.
Mai entrato in campo
C’è un giocatore, infatti, che non ha mai messo piede nei 270 minuti ed oltre contro i rossoblù di Mihajlovic, i neroverdi di De Zerbi ed i nerazzurri di Gasperini. E non si tratta di un giocatore qualunque o di un ragazzo della Primavera aggregato coi “grandi”, ma bensì di Lucas Paquetá, per il quale il Milan un anno e mezzo fa ha staccato un assegno di almeno 35 milioni di euro indirizzato al Flamengo. Dopo la maglia da titolare contro il Napoli, ed il problemino fisico che gli ha fatto saltare la sfida contro il Parma, il fantasista verdeoro è rimasto in panchina ad osservare i compagni. Quattordici cambi operati da Pioli, nessuno di questi ha riguardato Paquetà: negli ultimi tre match hanno trovato spazio Krunic, Biglia, persino il giovane Colombo, ma non Lucas.
Monetizzare o pedina di scambio?
A questo punto pare evidente che Paquetá non rientri nei piani rossoneri e bisogna presumere che la permanenza di Pioli sulla panchina rossonera lo spinga inesorabilmente verso l’addio. Ralf Rangnick magari avrebbe voluto testare le sue qualità prima di prendere una decisione, ma se Pioli non lo utilizza nemmeno con tre partite in sei giorni e cinque cambi a disposizione, evidentemente non lo ritiene confacente alla sua idea di calcio. Come potrebbe, dunque, il Milan cederlo senza svenderlo? Difficile pensare di incassare i 35 milioni spesi un anno e mezzo fa, molto più probabile che lo si voglia inserire in uno scambio, ed in tal senso si è parlato della Fiorentina (Milenkovic) o del Barcellona (Emerson Royal). In ogni caso, siamo al tramonto dell’esperienza rossonera di Lucas Paquetá: ovvero, quello che poteva essere e non è stato.
