Forse la partita contro il Cagliari è stato il vero e proprio spartiacque tra il Milan del passato e quello del presente. Su dieci acquisti della sessione estiva, nell’isola sarda hanno giocato ben otto neoarrivati a Milanello, mai così tanti dall’inizio della stagione. All’appello sono mancati Luka Jovic, rimasto a Carnago per trovare la condizione migliore, e Marco Pellegrino, che sicuramente troverà spazio nel prossimo futuro (ma il mese di fuoco per i rossoneri è alle porte…).
La titolarità e spettata ai soliti noti, con qualche novità. Christian Pulisic, Tijjani Reijnders e Ruben Loftus-Cheek hanno indossato la maglia bianca con la classica sicurezza di chi ha già memorizzato le tempistiche di gioco del collettivo, ed è paradossale visto che non sono passate nemmeno dieci gare con il Diavolo. In tre si sono resi protagonisti in zona gol: l’americano ha fatto il cross rasoterra per il primo gol, letto male da Radunovic, ed ha realizzato l’assist per il primo gol dell’inglese, una sassata francamente perfetta a livello balistico. L’olandese ha studiato al meglio lo schema da corner, e per lui si conta un +1 sul conteggio degli assist.
Nuove opportunità. Marco Sportiello è stato ancora ottimo, non parando solo una conclusione di Luvumbo (potente, più che precisa), ma la sicurezza che riesce a tramandare si nota anche sul tuffo centrale che ha ipotecato il successo nel finale. Samuel Chukwueze forse è stato messo troppo in discussione. Il nigeriano sta cercando minuti e all’Unipol Domus ha fornito una sgambata interessante in dribbling, sbagliando qualche cross di troppo ma mostrandosi veramente deciso a tu per tu con l’avversario. Ricorda il primo Leao, ed è un bene. Meno dribblomane. Noah Okafor va in gol, e non è una notizia da sottovalutare. Lo svizzero non segnava dallo scorso 5 novembre, ed alla sua prima occasione da titolare decide di entrare nel tabellino con una suolata, quando la maggior parte dei giocatori avrebbe preso la ribattuta del portiere di prima. La personalità si vede anche da queste cose. Poi sono mancate le sponde alla Giroud, ma la mobilità sulla fascia sinistra può essere interessante per l’accentramento dell’esterno. Benissimo.
Per concludere, i subentrati. Primi minuti per Luka Romero, che si è visto forse un po’ troppo sofferente quando marcato stretto. Il pallone perso in mezzo a due/tre difensori del Cagliari poteva portare al secondo gol, e quando hai bisogno di carburare queste giocate in solitaria vanno evitate. Molto bene, però, il suo ingresso a livello psicologico: a tutti serve masticare il campo. Cosa che sta facendo Musah sempre meglio, ed è una goduria per Pioli. Avere l’imbarazzo della scelta in questo centrocampo è interessante per qualità e quantità nei muscoli. L’americano come sempre recupera palloni e sgamba. Doveva essere uno degli acquisti meno caldi, ma entusiasma sempre di più i tifosi rossoneri.
Il Milan gira nelle scelte, e lo fa con la sicurezza di avere una squadra forte. Chi ha già giocato ha padronanza del proprio ruolo, e chi giocherà in avanti si vede una rosa capace di vincere partite complesse. Ribaltare il risultato non è mai facile, farlo con un gruppo nuovo ma già coeso ancora più bello. Il mister gongola: a Milanello deve essere divertente lavorare.