Anno nuovo, idee vecchie. Quanto scaturito ieri dall’incontro tra Milan, Inter e il sindaco Sala è l’ipotesi di un revival di un progetto come quello del nuovo San Siro, abbandonato più di un anno fa.
La Gazzetta dello Sport oggi fa il punto della questione, tracciando le tappe di quello che è stato un progetto mai decollato. Tutto ha inizio nel luglio 2019 quando i due club presentarono il progetto di fattibilità del nuovo stadio che prevedeva la demolizione del Meazza. Nell’ottobre 2019 il Comune diede l’ok, ma con 16 condizioni, tra cui la riduzione del cemento e il mantenimento di parte del Meazza. Due anni dopo, nell’ottobre 2021, il progetto si sbloccò, apparentemente, con la riduzione delle opere attorno al nuovo stadio.
Risale al dicembre 2021 la scelta del progetto “Cattedrale” di Populous, preferito agli “Anelli” di Sportium. Nel settembre 2022 cambiò la forma della “Cattedrale”, divenuta ovale e con costi più alti. Venne dato contestualmente il via al dibattito pubblico, necessario per l’ok finale. L’ostacolo insormontabile chiamato vincolo (secondo anello) diventa un tema chiave nel novembre 2022, quando l’allora sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi scese in campo in difesa dell’attuale Meazza. L’ultimo capitolo, prima di ieri, si era scritto nel febbraio 2023 quando il Milan decise di investire su San Donato e l’Inter di puntare su Rozzano. Nel settembre 2024 si scrive una nuova tappa: quali saranno le fasi successive?