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MP Q&A – Fulvio Collovati: “Il derby sarà alla pari. Tonali non è il nuovo Pirlo. Quarto posto? Milan o Napoli”

Questo pomeriggio, l’ex difensore – oggi opinionista – Fulvio Collovati è intervenuto nella nostra diretta Instagram. Tantissimi i temi trattati con lui, che ha parlato a 360° del Milan attuale e soprattutto del derby in programma sabato, essendo lui doppio ex sia rossonero che nerazzurro.

Sul calcio “condizionato” dal Covid:L’impressione, da osservatore esterno, è che il mondo del calcio non si sia ancora reso conto realmente di cosa sta succedendo. Chi lavora nel calcio, dai magazzinieri ai calciatori, sono persone come tutti ed il virus non fa sconti. Fossi ancora un calciatore, un eventuale ritiro nella “bolla” non mi farebbe grosso effetto. In passato abbiamo fatti ritiri di un mese. Un calciatore sa di dover fare sacrifici, il mondo del calcio non si deve assolutamente fermare perchè altrimenti le società falliscono“.

Sul derby:Il campionato è inevitabilmente condizionato dal Covid e l’Inter è una delle squadre più colpite, ma anche il Milan ha dei problemi. Anche i giocatori si allenamento male perchè la situazione è sempre in bilico, c’è un condizionamento anche psicologico. Il Milan recupera Romagnoli ed Ibrahimovic, è chiaro che avranno un entusiasmo maggiore. Ma l’Inter è partita per vincere lo Scudetto ed ha fatto un grande mercato per assecondare le pretese di Conte. Sarà una partita alla pari dall’esito incerto“.

Su Tonali:Non è sopravvalutato, ma non è nemmeno il nuovo Pirlo. Di fuoriclasse ne nasce uno ogni trent’anni, lui ha tutta una carriera davanti a sè. Deve ancora capire se giocare da regista o affiancarne uno, ma questo è dovuto alla giovane età. Ma in ogni caso il Milan ha fatto bene ad investire su di lui. Rimpianto per Juventus e Inter? Per i nerazzurri no, ma per i bianconeri penso proprio di sì perchè avevano bisogno di rinforzarsi a centrocampo e le loro mosse non le ho capite.

Su un eventuale scambio Calhanoglu-Eriksen:Non lo farei. Calhanoglu si è integrato bene dopo le difficoltà iniziali ed ora è un trascinatore del Milan. Eriksen ha un passo flemmatico che gli darà delle difficoltà nel nostro campionato, in Inghilterra i giocatori di qualità avevano più libertà, qui gli avversari ti stanno subito addosso“.

Su Pioli:E’ un ottimo allenatore, ma che difficilmente arriverà tra i top come Ancelotti, Allegri, Conte, Mourinho e così via. All’Inter fece bene ma l’Inter non lo ha tenuto, idem con Fiorentina e Lazio e questo alla lunga lo paghi”.

Sui risultati del Milan post lockdown:Sono stato uno dei primi a dire, un mese e mezzo fa, che se il Milan avesse preso un difensore di alto profilo poteva ambire addirittura allo Scudetto. Forse ho esagerato, perchè gli scudetti si programmano, soprattutto in Italia dove è difficile vedere qualcosa come successe al Leicester. Il Milan deve tornare ad essere una realtà stabile nei piani alti della Serie A. Per farlo deve rinforzare la rosa soprattutto in difesa, ma la dirigenza sta facendo un bel lavoro“.

Sulla corsa Champions:Tolte Inter, Atalanta e Juventus, credo che il quarto posto sarà una lotta a due tra Milan e Napoli, che hanno qualcosa in più rispetto alle romane”.

Sulla sfida Hakimi-Theo Hernandez:Prevarrà chi avrà meno compiti difensivi. Sono di fatto due ali offensive, due attaccanti aggiunti. Se non avranno troppi compiti difensivi – e mi auguro che sia Conte che Pioli non glieli daranno – potranno essere determinanti“.

E su quella tra Lukaku e Ibrahimovic:Lukaku è impressionante, tra lui e Ibra non saprei chi scegliere. Zlatan non lo anticipi mai, anche a 39 anni“.

Sul 3-0 a tavolino di Juventus-Napoli:E’ la procedura, perché il protocollo dice questo. Ma secondo me alla fine la partita si giocherà, mantenendo i punti di penalizzazione al Napoli. Se non avessero dato il 3-0, avrebbero creato un precedente pericoloso“.

Su Gabbia:Qualche perplessità ce l’ho. Questo non significa bocciare il ragazzo, che ha qualità, ma giocare nel Milan non è cosa da tutti. In quel ruolo ci hanno giocato Baresi e Maldini e tanti altri giocatori che hanno fatto la storia del Milan. Deve ancora crescere e migliorare molto. Oggi tanti difensori hanno grosse lacune soprattutto in fase di marcatura”.

Sul derby che ricorda con maggiore piacere:Quello dell’anno della stella, un derby vinto dal Milan 3-1, ma anche un derby vinto con la maglia dell’Inter in cui io e Aldo Serena segnammo un gol praticamente insieme. Bisogna essere sinceri, non posso non ricordare il derby del gol di Hateley: fu un grande gol. Gli sfottò dopo quel gol? Fanno parte del calcio, sono uno a cui piace stare al gioco. Non posso averla presa benissimo, se ne parla ancora dopo quarant’anni. Con Mark siamo diventati grossi amici“.

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