L’edizione quest’oggi in edicola de Il Corriere dello Sport parla del momento del Milan all’indomani dell’eliminazione dalla Coppa Italia. Esattamente un anno fa Pioli salutava la Coppa Italia, a testa bassa, mentre ora ha fatto lo stesso recriminando un po’: un altro obiettivo sfumato in una stagione da contraddizioni piene. Due sere fa hanno preso forma vecchi fantasmi dentro l’eliminazione del Milan, incapace di tenersi il vantaggio generato da Leao. Ecco, il vizio capitale di questo Milan che ha pagato cara la spallata dell’Atalanta a San Siro: di farsi rimontare – un doppio vantaggio – era successo in campionato anche contro Lecce e Napoli. Pioli ha rischiato grosso anche a Salerno, ribaltato dall’ultima in classifica e salvato allo scadere dal gol di Jovic.
Anche i secondi tempi, spesso, sono un tallone d’Achille: dei 31 gol presi in tutta la stagione, 20 sono arrivati dopo l’intervallo. Mercoledì l’allenatore del Milan ha derubricato il tutto a un problema di testa e di poca lucidità. Non è tutto: contro le altre grandi, il bilancio non depone a favore del Milan. Sconfitto da Inter, Juventus e dalla stessa Atalanta in campionato. Gli scontri diretti non sono proprio il pezzo forte del repertorio rossonero. L’ultima big caduta al cospetto del Milan in Italia è la Lazio, ma si parla di settembre. Stesso mese in cui arrivava la vittoria sulla Roma. Un girone dopo, Pioli deve blindare un posto in Champions, sperando di evitare contraccolpi, anche se troverà un rivale altrettanto ferito.