È l’appuntamento che manca da nove anni, da quella doppia sfida sfortunata con l’Atletico Madrid del 2014. È la partita che può girare una stagione che ha preso una piega piuttosto preoccupante, dopo un autunno a strappi e un gennaio come peggio era difficile immaginare. È anche una rivincita contro il Tottenham, che nel 2011 eliminarono il Milan proprio agli ottavi di Champions.
Come potrete leggere si Mi-Tomorrow in distribuzione domani, si torna dunque ad assaporare l’aria di un match europeo dal peso specifico importante, sportivamente ed economicamente. Quello step che Paolo Maldini aveva auspicato di poter fare, dichiarandolo già come obiettivo nelle ore immediatamente successive al tricolore 2022. Per le casse del Milan e quindi per il prossimo mercato, per il blasone e un ritrovato appeal che ne può derivare, e per la consapevolezza, il figlio di Cesare sa bene quanto la crescita internazionale possa incidere, specie in un gruppo giovane come quello del Diavolo di oggi.
Ecco perché nonostante non possa figurare tra i convocati, può essere comunque un valore aggiunto la presenza di Ibra sui campi di Milanello e nel percorso di avvicinamento a questa gara. La mentalità, l’esperienza, finanche la pressione che può mettere ai compagni, possono rappresentare quella spinta ad andare oltre i limiti attuali.
Gli uomini di Conte loro pure non arrivano granché in salute, né per risultati né per infortuni. La qualità e profondità del roster tuttavia mettono il club del nord di Londra nella posizione comunque di favorita. E allora come ai tempi del Paron Nereo Rocco, se domani sera ci augurassero che possa vincere il migliore, risponderemo “sperem de no!”.