Questa sera, il Milan torna ad assaporare la fase ad eliminazione diretta della Champions League dopo quasi un decennio. Per parlare della sfida contro il Tottenham, su Mi-Tomorrow in distribuzione quest’oggi è stato intervistato la leggenda rossonera Filippo Galli, che con la maglia rossonera ha vinto tre Coppe dei Campioni. Di seguito le dichiarazioni di Galli:
– Nove anni dopo il Milan torna a giocare un match a eliminazione diretta in Champions League: che sensazioni hai per la sfida contro il Tottenham?
«Mi aspetto possibilmente la vittoria e il passaggio del turno. È chiaro che sarà difficile perché incontriamo una squadra a sua volta in difficoltà ma molto forte. Sappiamo però come la Champions azzeri un po’ tutti i discorsi. Sarà una sfida complicata, ma il Milan sa di essere chiamato a fare la partita, a dimostrare personalità nella competizione che è un po’ la “sua” casa».
– Questo ottavo arriva in una situazione non semplice, che idea si è fatto sulla crisi rossonera?
«La vittoria dello scudetto ha accelerato il percorso di crescita previsto, è stato un successo meritato ma forse inaspettato e ciò può aver creato false aspettative sulla reale forza della squadra. In più il Mondiale giocato a metà stagione ha influito e creato dei disagi sia per chi è andato in Qatar che per chi è rimasto. Il pareggio rocambolesco con la Roma ha fatto perdere certezze, Pioli sta provando ad arginare le difficoltà cambiando sistema di gioco e dando più solidità difensiva alla squadra. Si è visto qualcosa di confortante nel secondo tempo contro il Torino, è da lì che bisogna ripartire».
– Cosa la preoccupa di più del Tottenham?
«È una grande squadra con davanti dei grandi campioni dal gol facile come Kane e Son, ma è tutto l’impianto di gioco di Conte che funziona bene. Il Tottenham è molto bravo a non far giocare l’avversario, ha grande solidità, ti aspetta per poi colpirti. Non sarà facile per il Milan trovare gli spazi per andare a far male senza scoprirsi troppo».
– C’è un punto debole degli Spurs che il Milan può sfruttare?
«Più che di punti deboli del Tottenham parlerei della necessità da parte del Milan di ritrovare le sue sicurezze. Servono 90 minuti in cui si difende attaccando, sempre con grande attenzione ovviamente. In queste ultime partite è mancata quella cura maniacale dei dettagli che fa la differenza: è fondamentale ritrovarla per vincere l’andata a San Siro e andare poi a giocarsela a Londra al New White Hart Lane».
– Milan-Tottenham è anche un confronto Serie A-Premier, ormai impietoso. In che modo le italiane possono cercare di limitare i danni e ridurre il gap con le inglesi?
«Si dovrebbe cominciare a curare meglio il proprio territorio, lavorare sui settori giovanili ma soprattutto ripensare tutto il sistema per offrire un prodotto che sia appetibile. Tutto dipende anche dal tipo di calcio che si offre: in Italia si ha troppo spesso l’idea di un calcio speculativo che non ha grande appeal internazionale».