Chiaro, Sandro Tonali è l’apoteosi del calciatore tifoso. Un giocatore che si fa male e fa di tutto per ritornare in campo saltandosi le Nazionali è da premiare, è da voler bene, è da lodare. Fa di tutto poi riuscendoci: non mancherà ad Empoli nonostante i mille dubbi iniziali, e probabilmente in campo a San Siro contro il Chelsea divorerà il prato. Un cuore grande così, che però ha qualcosa davanti da migliorare, con una dedizione che certo ha nelle corde.
Il Corriere dello Sport ha analizzato l’ex Brescia sotto questo punto di vista, quello realizzativo: a differenza di Bennacer, che ha risolto la delicata questione Atalanta, il numero 8 non ha ancora segnato questa stagione ed i gol dovrebbero arrivare anche dalla mediana nel gioco di Pioli, che coinvolge più uomini possibili. Sandro ci prova con la sua ammirevole insistenza, come avvenuto nel derby: è uno dei calciatori rossoneri che ha tirato di più. L’anno scorso alla settima aveva già timbrato due volte il cartellino: la magica punizione contro il Cagliari ed il recupero palla clamoroso per andare a trafiggere Musso a Bergamo.
Nel Milan orfano di Kessiè mancano le marcature dei centrocampisti, che facevano la differenza nel Milan scudettato: in gol spesso ci vanno i Leao, i Giroud, i Saelemaekers… quelli alti tatticamente, insomma. Proiezione offensiva che si discorda tanto dal Tonali di questa stagione: lo scorso anno, quando è stato provato da mezz’ala, ha regalato le gioie di Lazio ed Hellas Verona, reti decisive verso il traguardo tricolore. Ricordandosi che in realtà il compito di Tonali è quello di difendere, Pioli si aspetta di più in quella fase, per ripetere una strada che porterebbe alla seconda stella.
