HomePrimo PianoNotte da milanismo puro: Gabbia e Tonali l'emblema dei colori rossoneri

Notte da milanismo puro: Gabbia e Tonali l’emblema dei colori rossoneri

Il Milan conquista 3 punti fondamentali per il girone di Champions League, dominando nella trasferta di Zagabria. Quella che alla vigilia sembrava una gara complicata ed estremamente delicata, la squadra di Pioli è riuscita a spazzare via ogni dubbio, con 65 minuti di altissimo livello, che non hanno lasciato scampo agli avversari. Il mister ha messo dentro tutta la qualità a disposizione sulla trequarti, addirittura puntando su Rebic come esterno destro, e De Ketelaere al rientro dal 1’. Proprio il belga, nonostante le buone giocate dei primi minuti, è stato autore di una prestazione in sordina, con anche una grande occasione sciupata nel secondo tempo. L’impressione è che non sia entrato appieno nei meccanismi rossoneri, e che soffra l’alta intensità del gioco del Milan.

Alta intensità, invece, estremamente presente in tutti gli altri interpreti in campo. La prestazione collettiva di ieri, è di ottimo auspicio per il futuro di una squadra che ha bisogno di tornare grande anche in Europa. La qualificazione agli ottavi ora è più vicina, ed il Milan avrà a disposizione due risultati su 3, contro gli austriaci del Salisburgo. Per la gara di ieri, è importante evidenziare le prestazioni di due calciatori: Tonali e Gabbia. Il primo, lo conosciamo ormai tutti. Una fame agonistica, una classe, un carisma d’altri tempi. Eletto “man of the match” dalla Uefa, il lodigiano ieri ha percorso 11.99 km, il primo tra i 22 scesi in campo, eh ha sfornato l’assist decisivo per l’1-0 di Gabbia, ed ha conquistato  il rigore che ha chiuso la gara, siglato da Giroud. Sandro è un centrocampista completo, che fa della dinamicità e della qualità le sue caratteristiche migliori. Riesce a fare tutto, e maledettamente bene. Con le sue accelerazioni, suona la carica ai compagni, ed innalza il livello di attenzione.

Tonali MilanPress

Anche Gabbia, definito da molti come l’anello debole della difesa, ha svolto una enorme prestazione. Per tutta la gara non ha lasciato un centimetro agli avversari, continuando a pressarli fino al 90’, senza sosta. Anche Pioli, nel post partita, ha avuto parole importanti per lui: Sottolineo la serietà di Matteo, ma anche le sue doti. Ha senso della posizione, fisicità e bravura nei duelli aerei. Ha sempre lavorato al meglio in allenamento e sta prendendo tutto quello che sta seminando. Perché negli anni, quando serviva, il numero 46 rossonero c’è sempre stato. Come ad esempio lo scorso anno contro la Roma, nella gara casalinga vinta dai rossoneri per 3-1, oppure in questa stagione contro la Juventus. L’impressione è che stia diventando il prototipo di difensore che il mister vorrebbe: fisico, coraggioso nel pressare alto, e concentrato. Gli manca un po’ di velocità, certo, ma la personalità è molta.

Cosa accomuna questi due calciatori? Il milanismo puro, quello che solo i tifosi dei colori rossoneri possono avere. Sandro e Matteo hanno tatuato sulla pelle lo stemma del Milan e in campo, ogni qual volta vengono chiamati a difendere i colori, non perdono occasione di dimostrarlo. Sono consapevoli che a questi livelli, i tifosi vogliono il massimo da tutti, e che ogni gara è fondamentale per lo status, per la storia e per il futuro del club. E soprattutto Gabbia, che in estate fu vicino alla cessione verso la Sampdoria, questa è una delle risposte migliori che ci si potesse aspettare. Perché questi due ragazzi hanno portato il Milan ed i milanisti ad essere campioni d’Italia, e non vogliono più fermarsi.

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