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I motivi delle prestazioni altalenanti di Theo Hernandez: il Milan ha bisogno di lui

Theo Hernandez è stato etichettato come una delle sorprese in negativo di quest’inizio di stagione positivo del Milan. Il francese ha abituato bene i tifosi rossoneri, con 7 gol e 5 assist in 36 gare disputate. Un rendimento altissimo per un terzino sinistro, difficile da replicare. Tuttavia, Theo ha sempre stupito oltre che per l’aiuto in zona gol, anche per le sue prestazioni quasi sempre ottime, grazie ad una tenuta fisica a dir poco eccezionale.

Questa stagione, invece, il francese l’ha iniziata un po’ a rilento, nonostante in 12 partite sia stato artefice di un gol (contro lo Spezia) e due assist (contro Bologna e Celtic). Cosa c’è alla base di questo calo? Abbiamo individuato due motivi per cui il numero 19 rossonero non stia più catturando come prima l’attenzione di tifosi e non.

Milan: Theo Hernandez – Milanpress, robe dell’altro diavolo

Il Theo difensore, un’evoluzione inaspettata

Theo Hernandez attira meno l’interesse del pubblico, in primis, perché non sta attaccando più come lo scorso anno. Le uniche partite in cui il francese si è fatto vedere maggiormente in fase offensiva sono paradossalmente le ultime due, contro Lille e Verona. In entrambe ha trovato la porta in due situazioni, ma non ha mai trovato la precisione giusta per affondare il colpo. Con lo Spezia trovò il primo gol stagionale, frutto di un recupero palla a metà campo e della solita progressione palla al piede, suo marchio di fabbrica.

In questa stagione, per i più attenti, lo si ricorda di più per recuperi difensivi provvidenziali. Due esempi sono quelli su Lukaku nel derby e su Colley contro il Verona, nei quali entrambi i giocatori avevano un vantaggio di metri anche abbastanza ampio sul francese (soprattutto Lukaku). L’unica volta in cui Theo è andato incontro a difficoltà è stato nel derby, nei primi minuti contro Hakimi. L’esterno nerazzurro lo ha fatto soffrire parecchio in fase difensiva, poi con il passare dei minuti, il numero 19 gli ha preso le misure e, se non per un errore della linea arretrata che ha lasciato in posizione regolare Hakimi per l’occasionassimo di testa su assist di Vidal, non gli ha più lasciato varchi. A parte questa situazione particolare, difficilmente si ricordano momenti nei quali l’ex Real Madrid sia andato troppo in difficoltà. Piuttosto ci sono stati episodi di passaggi sbagliati che vanno rivisti, ma quello succedeva anche l’anno passato. Possibile quindi sia anche una richiesta di Pioli, quella di essere più attento alla fase difensiva, così da lasciare meno buchi sulla fascia di competenza.

Milan: Stefano Pioli - Milanpress, robe dell'altro diavolo
Milan: Stefano Pioli – Milanpress, robe dell’altro diavolo

La coesistenza con Leao, intesa ancora da trovare

Il secondo motivo è l’assenza in queste prime uscite stagionali di Ante Rebic, prima per squalifica nei preliminari di Europa League, poi per infortunio. Il francese aveva trovato una sua comfort zone con il supporto del suo compagno croato. L’intesa tra i due è stata trovata col tempo e non è andata persa, visto anche l’uno-due in Milan-Hellas Verona, che ha mandato Theo faccia a faccia con Silvestri.

Al posto del numero 12 croato ha giocato perlopiù Rafael Leao. Il portoghese ha caratteristiche diverse rispetto a quelle di Rebic. Tende più ad allargarsi sulla fascia e puntare l’uomo, piuttosto che accentrarsi e lasciare lo spazio libero per il terzino. Ciò non significa che l’ex Eintracht Francoforte non punti l’uomo e stia largo, anzi, tuttavia riesce a fornire lo spazio giusto a Theo Hernandez. Leao in questo momento ancora non è riuscito a farlo. Chiaramente influiscono le poche partite giocate insieme e quindi il mancato affiatamento.

Theo Hernandez può trarre giovamento dal rientro di Rebic, così come anche il Milan. Il francese potrebbe carburare presto e fornire nuovamente prestazioni mozzafiato, stile passata stagione. Giusto quindi riporre ancora tanta fiducia nel giocatore, ci mancherebbe non farlo dopo quello che ha fatto vedere. Il tempo dimostrerà che Theo è ancora quel giocatore decisivo per il Milan, quel fattore in più.

Milan: Rafael Leao – MilanPress, robe dell’altro diavolo

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