HomePrimo PianoPaolo Maldini e la profezia del 27 maggio 2022

Paolo Maldini e la profezia del 27 maggio 2022

La finale di Supercoppa di ieri doveva essere la partita della rinascita, della ripartenza, dell’uscita dall’oscurità dopo un post-mondiale molto difficile con già un obiettivo in meno per cui lottare, dopo la sconfitta con il Torino agli ottavi di Coppa Italia. Ci si aspettava di più dal Milan di ieri come dal Milan delle ultime 7 partite ufficiali, da MilanSalisburgo i ragazzi in campo non si riconoscono più, c’è nervosismo, ma peggio ancora, non ci sono idee, la squadra è ferma e sembra quasi non sappia cosa fare.

Nel post derby di ieri, tanti tifosi si aspettavano Paolo Maldini ai microfoni, ci speravano. Dopo le dichiarazioni prima di Milan-Torino, dove afferma: “Nel mercato invernale non faremo praticamente niente, abbiamo ancora quattro competizioni da giocare, siamo competitivi“, ci si aspettava quanto meno un dietrofront riguardo il mercato, dato che i rossoneri avevano appena visto anche il secondo obiettivo sfumare. I due obiettivi rimasti sono il campionato, la cui strada si sta facendo sempre più ripida e tortuosa, e, inverosimilmente, la Champions League.

Ma perché Maldini, uomo che con il Milan ha vinto tutto e ci ha sempre messo la faccia sia da giocatore che da dirigente, ieri non ha parlato? Perché aveva già detto tutto quello che ci sarebbe stato da dire ieri, però con un anticipo di quasi 9 mesi. L’ex difensore infatti, il 27 maggio 2022, con lo scudetto appena cucito nel petto, rilascia le seguenti dichiarazioni “profetiche” alla Gazzetta dello Sport: “Oggi il Milan con una visione strategica di alto livello può andare a competere il prossimo anno con le più grandi. Se invece si scegliesse una visione di mantenimento, senza investimenti, senza un’idea da Milan rimarremmo nel limbo tra le migliori sei o sette squadre in Italia per tentare di rivincere lo scudetto e qualificarci per la Champions“. Queste dichiarazioni avevano, al momento, fatto pensare a possibili grandi investimenti, anche nell’immediato futuro, anzi soprattutto. Gli investimenti fatti in estate, fino ad ora, non stanno splendendo affatto, alcuni (vedi Adli e Thiaw) rimangono delle incognite visto il loro inutilizzo. E’ vero, sono molto giovani, e sono stati presi per aiutarli nel percorso di crescita e portarli ad un livello importante, però non sono stati acquisti per “andare a competere con le più grandi“.

Sembra, soprattutto dopo aver dichiarato di non voler fare mercato invernale, che la strada intrapresa non sia quella di “una visione strategica di alto livello“, ma bensì “di mantenimento e senza un’idea da Milan“. Per questo si parla di dichiarazioni “profetiche“, perché Paolo aveva già previsto tutto, capendo quanto, nel calcio odierno, sia necessario fare degli investimenti importanti ogni anno per poter rimanere al top.

Milan: Gerry Cardinale, Paolo Maldini (Photo by AC Milan/AC Milan via Getty Images)
Milan: Gerry Cardinale, Paolo Maldini (Photo by AC Milan/AC Milan via Getty Images)

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