Il mese di marzo sarà decisivo, in un modo o nell’altro, per la questione stadio. Lo scorso 28 febbraio, il Milan ha manifestato l’interesse verso l’area dell’Ippodromo La Maura nel corso dell’incontro con l’Inter e il sindaco di Milano Giuseppe Sala, con quest’ultimo che ha chiesto al presidente rossonero Paolo Scaroni di verificare la fattibilità del progetto nel giro di tre settimane.
Come racconta oggi la Gazzetta dello Sport, gli ostacoli sono molteplici, ma c’è una soluzione all’orizzonte per la quale è già stato sondato il terreno. Si tratta dell’accordo di programma con il Comune e la Regione: uno strumento legislativo azionato dal governatore della Regione, Attilio Fontana, che permetterebbe di superare i vincoli paesaggistici e urbanistici. Prima di questo, però, servirebbe un accordo tra enti pubblici (Regione, Città Metropolitana, Comune di Milano, Ente Parco Sud) e la proprietà dell’Ippodromo La Maura (Snaitech). Tempistiche? Alcuni mesi. Anche questa possibilità, però, riscontra problemi.
L’Ente Parco, ad esempio, non sarebbe contenta di veder alterato il suo eco-sistema per realizzare uno stadio da 70.000 posti, i parcheggi e la viabilità necessaria. Le alternative si chiamano San Donato e Sesto San Giovanni, ma questo è il piano A per il club rossonero che vuole restare all’interno del Comune di Milano.
