HomePrimo PianoMilan, uno sguardo alla tattica: cosa andrebbe cambiato?

Milan, uno sguardo alla tattica: cosa andrebbe cambiato?

Il momento negativo del Milan perdura ormai da un paio di settimane, a partire dal pareggio in estremis della Roma a San Siro per 2-2. Da quel momento la squadra sembra essersi smarrita e non ritrovare più la bussola. In realtà dei segnali preoccupanti erano emersi già dalla gara di Salerno, in quanto dopo un’incredibile numero di palle gol sprecate, i rossoneri hanno subito una rete che ha rischiato di mandare all’aria l’intera bella prestazione messa in campo fino a quel momento.

E’ evidente che vi sia un alone di negatività attorno ai ragazzi che sta condizionando le prestazioni della squadra, ma si vuole ora porre sotto la lente d’ingrandimento l’aspetto tecnico-tattico.

La scorsa stagione e da ormai da due anni a questa parte il Milan di Pioli si è sempre contraddistinto nel suo gioco in un recupero di palla molto alto che con il tempo è diventato un vero e proprio marchio di fabbrica. Questa pressione alta e incessante permetteva ai rossoneri di recuperare il pallone immediatamente nelle vicinanze dell’area avversaria e in questo modo creare, grazie anche all’estro e la velocità di Rafael Leao, quella superiorità numerica determinante per mettere in difficoltà l’avversario.

Al Milan odierno questa fase sembra venire sempre meno e le ragioni potrebbero essere diverse; certamente per svolgere questo lavoro serve un’ottima tenuta atletica e al tempo stesso la grande disposizione dei centrocampisti a svolgere questo continuo pressing sugli avversari. Il fatto di giocare sempre con due uomini sulla linea mediana alla lunga si sta rivelando probabilmente pesante e non efficace per questo modo di giocare.

Non va infatti dimenticato che, se lo scorso anno tale sistema di gioco era possibile, è stato in gran parte grazie al lavoro di Franck Kessie che garantiva a centrocampo muscoli, oltre che quella copertura difensiva che oggi sembra mancare contribuendo a rendere così distanti e scollegati il reparto difensivo da quello di centrocampo. Allo stesso modo, l’assenza di un calciatore come Rade Krunic, che in parte ha caratteristiche simili all’ivoriano, ora sta pesando nell’assenza di un calciatore fisico e abbastanza dinamico nella mediana del Milan.

Il problema, potrebbe essere magari risolto cercando di variare modulo di gioco, provando ad inserire un terzo calciatore a centrocampo come Aster Vranckx per avere maggiore copertura e al tempo stesso anche buona dinamicità. Disponendosi a 3 in mediana davanti Diaz potrebbe essere spostato sulla fascia destra, alternandosi con i vari Saelemaekers e Messias, dando quel tocco di imprevedibilità che a destra sembra mancare troppo spesso.

Per quanto riguarda la situazione di Charles de Ketelaere e le sue difficoltà di ambientamento, certamente il ruolo di trequartista non lo aiuta vista la sua scarsa propensione al momento a giocare tanti palloni smistandoli per gli attaccanti. Anche per lui infatti, in questo nuovo disegno tattico, potrebbe essere trovato un posto come ala destra o anche come centravanti in grado di aprire gli spazi per l’inserimenti di centrocampisti come Tonali o anche lo stesso Pobega.

Resta ora da vedere come deciderà di muoversi Stefano Pioli che certamente dovrà fare di tutto per tornare al comando di una nave che da un pò di tempo sembra aver sbattuto contro un iceberg e aver iniziato ad imbarcare acqua sotto forma di gol da tutte le parti.

Milan: Rafael Leao (Photo Credit: Agenzia Fotogramma)
Milan: Rafael Leao (Photo Credit: Agenzia Fotogramma)

 

 

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