Un anno dopo è sempre la solita storia, sempre i soliti commenti, sempre lo stesso Milan mai all’altezza, mai al livello delle altre big italiane. L’argomento Mondiale è al centro del dibattito calcistico, ma c’è qualcuno che pensa già a gennaio, alla ripresa del calcio dei club. Uno dei temi più gettonati è quello dello scudetto e stiamo assistendo in un modo alquanto singolare, ma non nuovo, al racconto di un duello per ora inesistente (per posizioni in classifica) tra Napoli e Juventus. Sono sì in testa alla classifica, ma c’è una piccola realtà che sta in mezzo a loro e si chiama Milan.
Paolo Cannavaro, Adrien Rabiot, Gianluigi Buffon, Federico Bernardeschi: sono solo alcuni dei nomi di coloro che si sono esposti in maniera chiara sulla lotta scudetto, chi perché punzecchiato sulla Juventus in sé, chi per sua opinione personale. Il titolo se lo giocheranno bianconeri e partenopei, come ai bei vecchi tempi. I campioni d’Italia sono lasciati fuori dai discorsi, come già successo l’anno scorso. Evidentemente la lezione non è stata imparata.
Il discorso si potrebbe ampliare anche ai cugini nerazzurri, a -3 dai rossoneri in classifica, ma visto il tricolore sul petto il pensiero non può che andare ai ragazzi di Stefano Pioli. Il tecnico emiliano ha spesso utilizzato nella scorsa annata questa sottovalutazione generale dei suoi giocatori a favore del club, come motivazione per spingerli oltre il limite. Ma qual è ora il limite oltre cui possono spingersi?
Basta dare un’occhiata al Mondiale e ai suoi protagonisti, alla squadra che è agli ottavi di Champions League (e non a quella che non c’è più) e ultima, ma non meno importante, alla classifica del campionato. Più chiaro di così non si può, ma forse meglio lasciar credere altro, proprio come un anno fa. Il tricolore sul petto alla fine l’ha conquistato la squadra migliore, al di là dei pronostici.