L’amministratore delegato del Sassuolo, Giovanni Carnevali, ha rilasciato un’intervista all’edizione odierna del Corriere della Sera.
Queste le sue dichiarazioni: “La gara di domenica? Io spero che la partita con il Milan arrivi e si concluda in fretta. Dalla settimana scorsa il mio telefono non smette di squillare e domenica sera si è scatenato l’inferno. Centinaia di conoscenti chiedono i biglietti per la partita. Dal momento che erano pochi 75mila posti per contenere tutti i tifosi del Milan contro l’Atalanta a San Siro, figuriamoci i 24mila seggiolini del Mapei. Richieste di biglietti a parte, è bello che il campionato sia così avvincente fino alla fine. Mi stupisce l’entusiasmo che accompagna il Milan e tutto il suo ambiente, l’alchimia che si è creata fra pubblico e squadra. Il Milan fa bene a pensare a eventuali festeggiamenti perché ha due risultati a disposizione. Detto questo, noi abbiamo il dovere di concludere il campionato nel migliore dei modi. Non regaleremo nulla, per essere chiari”.
Sul Milan: “Mi ha sorpreso perché l’Inter e il Napoli, sulla carta, avevano qualcosa in più. Inoltre, mi ha impressionato il feeling che si è instaurato all’interno della squadra e poi fra dirigenti e allenatore. Se i rossoneri dovessero farcela, sarebbe uno scudetto vinto dal Diavolo e, allo stesso tempo, perso dall’Inter. Comunque, i rossoneri hanno dimostrato, nelle ultime quattro partite, di essere davvero forti. Mi complimento con Stefano Pioli per il lavoro che ha svolto”.
Su Giorgio Squinzi: “È vero che amava il Milan, ma era pur sempre il presidente del Sassuolo. Anche lui in passato ha gioito quando lo abbiamo battuto. Se fosse qui con noi, probabilmente, sarebbe imbarazzato, anche se è sempre stato il primo a trasmettere ai giocatori la cultura dello sport”.
Su Marotta: “Non si è fatto sentire. In ogni caso, mica solo con lui ho un grande rapporto. Ho buone relazioni anche con Paolo Maldini e pure con Frederic Massara che è stato mio giocatore al Pavia, quando ero direttore sportivo. C’era anche Allegri in quella squadra”.
Su Raspadori, che è finito nel mirino della Juventus: “Ha enormi qualità, ma è giovane e deve crescere. Dovrebbe arrivare in un top club con maggiore esperienza rispetto a quella che ha ora. Se gli si chiedesse di vestire i panni dell’erede di Paulo Dybala, avrebbe difficoltà, ci vuole tempo”.
Sull’interessamento del Milan per Berardi: “È il nostro campione, si è consacrato vincendo gli Europei, quest’anno ha realizzato 15 gol e 14 assist. Non vedo, nel suo ruolo, giocatori più forti. Prima che il club fosse al centro di trattative di cessione, avevo incontrato i dirigenti, che avevano chiesto informazioni su più giocatori. Ora, con le voci di vendita della società, si è bloccato tutto”.
Sul fatto che l’Inter segua Scamacca: “Pochi, in Europa, hanno le sue caratteristiche, ha grande prospettiva. Piace ai nerazzurri come ad altri, ma il calcio italiano, economicamente, non sta attraversando un momento di prosperità. Mi piacerebbe che restasse in Serie A per dare più valore alla Nazionale, ma temo che abbia più mercato all’estero”.