HomeIn evidenzaMilanello, day 1: la fame di Rebic, l'ambientamento di Adli, la maturità...

Milanello, day 1: la fame di Rebic, l’ambientamento di Adli, la maturità di Pobega, il ritorno di Kjaer e i giovani…

Impressioni di settembre cantava la Premiata Forneria Marconi, impressioni di luglio quelle che porta con sé alla sera il primo giorno di allenamento della stagione 2022/2023 per il Milan. Ancora troppo presto per dare giudizi in profondità ai giocatori, soprattutto a quelli nuovi, ma non per fare riflessioni sugli atteggiamenti e gli umori che sono filtrati da Milanello.

La fame di Rebic

È stato il primo a “caricare” l’ambiente nella tarda serata di ieri, in uno dei suoi rari momenti social, con una foto che ritraeva il Centro Sportivo di Carnago e un augurio ai tifosi rossoneri: “Buonanotte, a domani“. Un gesto banale, ma che aveva già fatto capire la voglia di spaccare il mondo del croato.

Non viene da una stagione positiva, nonostante i gol che alla fine si sono rivelati decisivi contro Juventus e Salernitana. La sensazione è che l’ex Eintracht abbia sofferto e non poco i continui problemi fisici, legati anche ad un fattore cronico (tendinite al ginocchio), oltre che l’ingombrante presenza del compagno di reparto Rafael Leao, MVP della Serie A. Ante, da quando è al Milan, non è mai riuscito ad imporsi per un’annata intera, ma è andato sempre a periodi. I primi due anni si parlava di lui come mister girone di ritorno, mentre nel terzo aveva iniziato benissimo prima dell’infortunio alla caviglia di metà ottobre.

Oggi è apparso l’uomo più in palla nel corso di tutta la seduta, soprattutto nella prima partitella giocata su una metà campo. Ha dato impulsi alla manovra dei giocatori senza pettorina, cercando di giocare con i compagni, ma anche cercando la soluzione personale in diverse occasioni. Affamato e voglioso di riscatto: Pioli cerca questo perché avrà bisogno di 22 titolari e il numero 12 sarà sicuramente uno di essi.

L’ambientamento di Adli

Alla scoperta dell’ambiente rossonero nella sua prima immersione. Timido, a tratti solitario com’è normale che sia, curioso: l’operazione d’inserimento di Yacine Adli è appena iniziata. C’era tanto interesse dietro a questo giocatore per vedere i suoi primi movimenti e il suo atteggiamento. Bakayoko sembra essere l’indiziato ad aiutarlo nel processo, vista anche la lingua comune. Lo ha fatto anche nel corso della partitella, dove non a caso giocavano insieme, richiamandolo due o tre volte: “Yacine!“.

Anche lui come Rebic non viene da una stagione positiva, ma le motivazioni sono differenti. In questo caso il problema stava nel club, poiché l’annata del Bordeaux è stata sciagurata fino all’ultimo giorno: ultimo posto e retrocessione in Ligue 2, sanzione e retrocessione in National 1 a causa dei problemi economici del club. Dal canto suo, è stato probabilmente uno dei giocatori migliori della squadra: 36 presenze, 1 gol e 8 assist, con una sola piccola pausa avuta a gennaio causa Covid.

I piedi educati si sono intravisti immediatamente, così come la concentrazione nei vari esercizi proposti dallo staff tecnico. Si è vista anche l’estrosità con un colpo di tacco tentato (e fallito), ma anche tanti movimenti per smarcarsi così come un bel cambio di gioco alla ricerca di Castillejo. C’è da lavorare, ma le qualità ci sono tutte, sia mentali che tecniche.

La maturità di Pobega

È il turno poi del rientrante Tommaso Pobega, al terzo raduno consecutivo con i grandi, questa volta, però, con la sicurezza di restare. Chissà che questa non possa essere la chiave per il definitivo salto di qualità del centrocampista classe ’99, reduce da tre prestiti consecutivi al Pordenone, allo Spezia e al Torino. Un percorso a tappe che lo ha fatto crescere e lo ha portato fino ad oggi, fino a giocarsi una maglia nel Milan Campione d’Italia.

Pioli ha speso parole forti per lui, definendo la sua stagione granata come “eccezionale”. In effetti i numeri sono dalla sua parte: 33 presenze, 4 gol e 3 assist con Juric, il quale lo voleva trattenere a tutti i costi, ma il club rossonero non ha avuto alcuna esitazione nel riaccoglierlo. Da sottolineare in tal senso la bontà dell’operazione: un prestito secco che ha giovato non poco al giocatore e alla società.

La partitella non lo ha visto protagonista poiché ha svolto solamente la prima parte di allenamento, così come i giovani Jungdal e Nsiala. Si vuole giocare le sue carte nel migliore dei modi e cercare di essere la sorpresa dell’annata, continuando a convincere Pioli sotto tutti gli aspetti.

Il ritorno di Kjaer

In prima linea. Chi se non lui poteva guidare questo gruppo nel suo primo giorno. Il leader carismatico dello spogliatoio che tanto ha sofferto nei 7 mesi che lo hanno visto ai box a causa dell’operazione al ginocchio sinistro per la ricostruzione del legamento crociato anteriore e la reinserzione del legamento collaterale mediale.

È stato tra i primi ad uscire ed è stato colui che ha trainato la squadra nel corso della prima parte dell’allenamento. I dolori sembrano essere alle spalle, anche se serve la massima cautela. Sicuramente il fatto che abbia svolto l’intera seduta con il resto dei compagni è un segnale molto positivo sia per Pioli che per gli stessi giocatori rossoneri. Riavere accanto un elemento di questo tipo garantisce sicurezza e alta intensità ad ogni sessione.

Siamo tutti felici dello Scudetto, ma ci mette anche tanta pressione per dare il massimo“, così ha parlato a Milan TV al termine. Un modo per ribadire il mantra di questa giornata: il passato è passato, ora serve uno sforzo ancora maggiore per la conferma e per il miglioramento.

I giovani

Dalla storia di Bartesaghi, U17 convocato in prima squadra, a quella di Stanga, Jungdal, Michelis e Brescianini, giocatori che dovranno convincere la società a puntare su di loro oppure destinati a trasferimenti, magari in prestito vista l’età avanzata per giocare in Primavera.

Per non parlare di tre dei gioiellini hanno brillato maggiormente nella scorsa annata sotto la guida di Giunti e poi di Terni, ovvero Gala (2004), Eletu (2005) e Traorè (2004), fino ad Incorvaia, altro classe 2004. Infine il talento di El Hilali, autore del primo e unico gol della sfida, misto alla prepotenza fisica di Coubis e la velocità fulminante di Roback, tutti classe 2003. La gioventù che cerca, con emozione, di brillare davanti ai compagni Campioni d’Italia, in un clima torrido che li accompagna.

Milan: la squadra al raduno di Milanello - MilanPress, robe dell'altro diavolo
Milan: la squadra al raduno di Milanello – MilanPress, robe dell’altro diavolo

Altre notizie

Milan, continua il problema disciplinare: con il derby salgono a 8 i cartellini rossi in Serie A

Oltre alle squalifiche per Theo Hernandez, Davide Calabria e Fikayo Tomori, il Milan deve comunque pensare...

Inter, Dumfries: “Rosso? Forse sarebbe bastato un giallo, ma l’arbitro ha scelto così. Non è stata una bella scena”

Denzel Dumfries, espulso ieri sera nei minuti finali contro il Milan insieme a Theo...

RMC Sport: Giroud ha trovato l’accordo con il Los Angeles FC per un anno e mezzo con opzione. Gli aggiornamenti

È quasi cosa certa l'addio di Olivier Giroud al Milan. Nell'aria il suo passaggio...

Serie A, ufficiale giorno ed orario di Milan-Genoa alla 35^ giornata. Ecco quando si giocherà

La Lega Serie A ha comunicato data e orari per la trentacinquesima giornata di...

Ultim'ora

Milan, continua il problema disciplinare: con il derby salgono a 8 i cartellini rossi in Serie A

Oltre alle squalifiche per Theo Hernandez, Davide Calabria e Fikayo Tomori, il Milan deve comunque pensare...

Inter, Dumfries: “Rosso? Forse sarebbe bastato un giallo, ma l’arbitro ha scelto così. Non è stata una bella scena”

Denzel Dumfries, espulso ieri sera nei minuti finali contro il Milan insieme a Theo...

RMC Sport: Giroud ha trovato l’accordo con il Los Angeles FC per un anno e mezzo con opzione. Gli aggiornamenti

È quasi cosa certa l'addio di Olivier Giroud al Milan. Nell'aria il suo passaggio...