Come riporta il Corriere dello Sport neanche l’anno dell’ultimo scudetto di Allegri il Milan aveva totalizzato tutti questi punti. Dieci anni fa Ibra e compagni avevano totalizzato 17 punti ed erano secondi dietro la Lazio. Per trovare un Diavolo primo dopo 8 giornate dobbiamo risalire alla gestione Ancelottiana, stagione 2003-2004, penultimo campionato vinto quando con 20 punti era primo in classifica insieme alla Juventus. Capolista solitaria come oggi invece, dobbiamo ritornare all’epoca dei 2 punti quando in panchina c’era Fabio Capello, il Milan poi scudettato conquistò 13 punti, 1 in più della Juventus seconda. Mai così forti quindi i rossoneri, merito di una squadra ben strutturata e di un leader capace di trascinare i propri compagni come Zlatan Ibrahimovic. Nonostante il suo infortunio nella gara di Napoli, ha richiamato Kessié a tornare in campo per difendere il risultato. Il carisma e la ferocia agonistica dello svedese infatti influenza positivamente tutta la squadra.
IL PARALLELISMO CON L’ITALIA DI MANCINI: Come Roberto Mancini, il tecnico rossonero Stefano Pioli è ripartito da zero. Ha costruito una squadra tecnica, solida e soprattutto ha rivalutato quei giocatori che sembravano essersi persi. Il Milan di oggi si cura poco di come gli avversari affronteranno la partita, pensando più a imporre la propria supremazia e mentalità. Possiamo dire in questo caso, di un ritorno al passato che richiama i grandi successi rossoneri. Le priorità del collettivo superano quelle del singolo. Unica eccezione per la vera rockstar di Malmoe. Ha saputo motivare e stimolare una rosa che appariva ormai svuotata.
MILAN FORTE CON LE FORTI: I numeri parlano chiaro, il Milan ha ricominciato a fare punti anche contro le diretti concorrenti. A testimonianza le vittorie contro la Juventus in rimonta dello scorso anno, la vittoria contro la Lazio all’Olimpico e la vittoria nel Derby di quest’anno. Rossoneri che lasciano poco e niente alle altre formazioni, si è trasformata in una vera e propria macchina da guerra che non intende fermare la propria corsa verso il 19° scudetto.
BINARIO MANCINO: Punto forte della rosa è sicuramente la corsia mancina. Theo Hernandez sta tornando agli standard a cui ci aveva abituato lo scorso anno e sta ricominciando a disintegrare la fascia sinistra. Con Rebic ormai ha un’intesa naturale, i due si conoscono a memoria e si esaltano a vicenda. Con buona pace per Rafael Leao, protagonista nelle partite di assenza del croato. Il portoghese è attualmente infortunato e spera di tornare presto a insidiare una maglia da titolare.
IL RITORNO ALLE SETTE SORELLE: In questo calcio post Covid-19 stanno emergendo altre realtà che si stanno affermando come vere outsider. Ci riferiamo alla Roma di Fonseca e al Sassuolo di De Zerbi che non si pone limiti. Senza l’appoggio dei tifosi, queste squadre accusano una pressione mentale diversa e meno oppressiva rispetto agli altri anni. Campionato strano, senza un vero padrone, e pieno di incertezze. Siamo forse ritornati al periodo delle 7 sorelle, degli anni ’90?