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Milan primo nel post Covid: un traguardo che il futuro non può spazzare via

Il miglior Milan della stagione ha anche rischiato di farsi intimorire dal gol della domenica. Gol di Tomiyasu, bello e inaspettato, che alla fine del primo tempo rischiava di non rendere giustizia alla scioltezza con cui la squadra di Pioli aveva affrontato gran parte della prima frazione. Momento top numero 1: tacco di Rebic, discesa di Theo Hernandez, velo di Ibrahimovic, gol di gioia di Saelemaekers. Momento top numero 2: gentilissimo omaggio di Skorupski e Calhanoglu più rapace che mai nel raccogliere e controbattere in rete. Dalla tribuna si sentono urli, incitazioni, a tratti reprimende: l’atmosfera ovattata del San Siro vuoto fa emergere la personalità – oltre quel che si pensa, oltre quel che si dice – di un Donnarumma che potrebbe essere determinante per il futuro del Milan non solo sotto il profilo agonistico, ma anche per la tempra e il carattere che non rispecchiano i suoi 21 anni.

Milan primo nel post Covid, non è un caso

Ma d’altronde non è una novità che proprio la mancanza di pubblico, la minor tensione, un palcoscenico neutro favoriscano chi in passato ha rischiato di farsi affossare dai fischi del Meazza. È il caso di Bennacer, zitto e ordinato, quadrato ed intraprendente: l’invito di Calhanoglu ad inizio ripresa è il preambolo al perfetto inserimento del giovane algerino che mette a segno il primo gol in rossonero e dilata a 13 il numero di marcatori stagionali. Che la squadra sia, forse, nella miglior condizione dai tempi dell’ultimo scudetto lo testimonia anche la combinazione Ibrahimovic-Rebic che porta al gol del 4-1. Tutto gira, si sblocca addirittura Calabria (quattordicesimo marcatore stagionale) e, ancora una volta, nulla cambia anche dopo le sostituzioni: chiunque ha voglia di mettersi in mostra e la sinfonia non sembra risentire delle tre gare giocate a settimana. A metà luglio inoltrato. Resta da “recuperare” Leao, ma il tempo gioca (ancora) a suo favore.

Milan primo nel post Covid, Maldini e i rimpianti

Intanto, nella classifica post-Covid (a parità di partite disputate, quindi senza considerare i precedenti recuperi), il Milan aggancia l’Atalanta “in vetta” a quota 20: sei vittorie e due pareggi. Oltre tre gol in media a partita. Risultati non casuali, vista la caratura degli avversari affrontati ma viste anche la condizione e la qualità offerte in campo. Stasera il Napoli contro l’Udinese e, soprattutto, la Roma contro l’Inter diranno ancora qualcosa in più sulla rincorsa al quinto posto, con la grande occasione per il Milan (al momento a -1, con una gara in più) di rientrarci a tutti gli effetti. Rimpianti? «Difficilmente l’annata finisce senza rimpianti. O vinci tutto, o qualche rimpianto c’è», legifera Paolo Maldini prima del match. E, in questa frase, c’è dentro tanto la mentalità vincente di un vincente vero quanto il bisogno del Milan di non lasciarlo andare.

(Per sportmediaset.it)

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