A poche ore da Milan-Porto, gara decisiva per il futuro dei rossoneri nella massima competizione europea, la squadra di Pioli si trova in una situazione molto delicata. Per sperare in una qualificazione agli ottavi di finale, il Milan dovrebbe vincere contro i portoghesi, mantenendo un occhio anche nella gara di Anfield tra Liverpool ed Atletico Madrid. Il match di Oporto del 19 ottobre, è stato il peggiore del diavolo in questa stagione, con la discriminante di una rosa molto ridotta, a causa di numerose defezioni. Tra tutte, hanno pesato le assenze di Maignan, Theo, Brahim e Ibra. Ecco infatti che, nonostante un buon primo tempo, nel quale Leao ha creato qualche pericolo agli avversari, la seconda metà di gara, la squadra non è mai riuscita a ripartire, perdendo ritmo e idee.

Come si batte il Porto?
La domanda sorge spontanea, vista l’importanza della gara. Se dovessimo prendere in considerazione l’ultimo incontro contro i portoghesi, potrebbe sembrare una vera e proprio impresa, ma analizzando gli avversari nello specifico, è facile trovare le loro criticità. Pur avendo due terzini molto veloci, la squadra di Coinceção soffre molto nella fase difensiva. La coppia dei centrali, capitanata da Pepe, pecca nella concentrazione, e spesso si fa imbucare alle spalle. Mbemba, l’altro centrale, è abbastanza lento, e facilmente attaccabile nell’1 vs 1. Ad Oporto è mancata l’imprevedibilità, la voglia di attaccare gli spazi, e soprattutto conquistare il campo dei portoghesi. Pochi i palloni tenuti da Giroud, scarso il supporto degli esterni e dei trequartisti Krunic e Saelemaekers. Ecco perché, per il Milan, sarebbe importante ripetere la gara dell’Olimpico, nella quale si è vista la grinta di essere padroni in campo, di gestire i tempi e la velocità del gioco.
Tatticamente, dovrà essere la partita perfetta, perché non va assolutamente data la possibilità di ripartenza, dato che la gamba dei contropiedisti dragões è quasi inarrestabile. Sarà importante fare densità a metà campo, attaccando ed imbucando con la spinta degli esterni, tenendo i centrali molto alti e larghi in fase di impostazione.

Milan che ritroverà i suoi uomini chiave, tra tutti Brahim Diaz, al ritorno post-Covid. Il numero 10 è uno dei protagonisti fondamentali del gioco di Pioli, colui che fa da collante tra centrocampo e attacco, che crea complicazioni alle difese. Theo Hernandez dovrà spingere e mettere in difficoltà Joao Mario, che non è per nulla impenetrabile, mentre servirà una grande prestazione di Bennacer e Tonali, per conquistare ogni pallone a centrocampo, vista la grande tecnica degli avversari. Non dovranno mancare i gol degli attaccanti, tra tutti Giroud, ancora a secco con la maglia rossonera in Champions League. Con il derby all’orizzonte, prima della sosta, i rossoneri non dovranno deludere in queste ultime due chiamate, per dimostrare di poter competere ad ogni livello.