Il Milan ormai può pensare al Chelsea tralasciando il capolavoro del match contro la Juventus al passato, ma tenendo a mente che quella vista a San Siro è la vera squadra di Pioli, non quella di Londra. Un articolo del Corriere dello Sport vuole ripercorrere la partita di sabato, perché dopo la batosta blues non ci si aspettava certamente un cambio così evidente.
Il primo successo di Pioli contro Allegri è stato uno studio diviso in 4 macro argomenti: il finto trequartista, ruolo che è stato assegnato a Tommaso Pobega, come succedeva lo scorso anno inserendo una sorta di mediano dietro la punta (Kessiè). L’ex Torino ha creato uno schermo davanti a Tonali e Bennacer e ha creato pressing all’inizio della manovra bianconera. Poi ci ha pensato l’esterno atipico Brahim Diaz, la carta vincente di Pioli: tenere fuori De Ketelaere per preferire lo spagnolo è stato un rischio calcolato per impensierire Alex Sandro nell’1 vs 1, cosa che ha sempre favorito il numero 10 rossonero. La terza mossa è stata Gabbia centrale ma Kalulu comunque presente: il francese è tornato ad indossare i panni del terzino per chiudere Kostic e Milik e per avere 3 centrali in fase di possesso. E per finire, il recuperato Theo Hernandez ha svolto egregiamente il ruolo di mediano aggiunto, costruendo e lasciando libera la fascia a Leao, con il francese che si è aggiunto più volte alla linea comandata da Bennacer.