Lo storico ex dirigente rossonero Ariedo Braida ha rilasciato un’intervista ai microfoni di gianlucadimarzio.com nella quale ha parlato del Milan e del derby perso per 5-1, in vista della sfida di questa sera contro il Newcastle. Ecco alcune delle sue dichiarazioni.
“Non ho la bacchetta magica, ma alla squadra direi che è il momento di ricompattarsi e non far chiacchiere. Bisogna stare in silenzio, allenarsi e lasciar parlare il campo. Il Newcastle incombe, sarà una partita importante e internazionale. La Champions è nel DNA di questo club: serve superare lo shock del derby ed essere pronti mentalmente. Vincere è facile, perdere è difficile: le squadre forti dimostrano il loro vero valore quando le cose non girano“.
Braida conclude: “Con l’Inter sono emerse criticità intrinseche, tecniche e caratteriali, e credo che l’allenatore avrà capito. Il calcio non è matematico, è approssimativo. Tutti commettiamo errori, ma chi vive il calcio da più tempo tende a sbagliare meno. Per questo a un Milan così giovane forse servirebbe una figura esperta, che abbia già vissuto certi momenti e li sappia gestire. Tornerei al Milan? Se mi dovessero chiamare come farei a dire di no? Il Milan è il Milan, è nel mio cuore“.
