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Un Mondiale da comparsa o uno scudetto da star: Ibra, scegli tu come diventare leggenda

Come si può ambire a una maggiore fama e ammirazione quando ti chiami Zlatan Ibrahimovic. Difficile, soprattutto quando il tuo metro di paragone è addirittura il Padre Eterno. Ma quello che distingue i campioni dai giocatori normali è proprio quell’ambizione, quella sfrenata voglia di superare i propri limiti, di andare oltre la leggenda.

Ed è proprio quello che Ibra – a 40 anni suonati e un primo tentativo di svernare a Los Angeles, andato male dal momento in cui si ritrova ancora nel calcio che conta – non riesce a reprimere. Solo che il rischio, ora, è quello di strafare. Zlatan vuole la botte piena e la moglie ubriaca: nonostante abbia spontaneamente, in modo stranamente umano per lui, riconosciuto come sia difficile chiedere il 100% dal proprio fisico a quest’età, ha risposto “sì” alla chiamata della sua Nazionale. Facendo storcere il naso a tutti i tifosi rossoneri.

Contro la Spagna Ibrahimovic non vuole mancare. Ormai è uscito allo scoperto e l’obiettivo manifesto è quello di portare la sua Svezia al Mondiale e disputarlo a 41 anni suonati, un record per un calciatore europeo. Da protagonista? Difficile auspicarlo, per quanto gli scandinavi abbiano dimostrato anche tre anni fa – escludendoci da Russia 2018 – di essere una divisione non da sottovalutare.

Ne vale la pena? Probabilmente no. Il numero 11 rossonero ha quest’anno più dello scorso la concreta possibilità di vincere lo scudetto. Con il Milan ormai più fuori che dentro dalla Champions, la squadra di Pioli si candida fortemente al titolo, soprattutto con un’Inter, rispetto a quella di Conte, meno affamata, memo cinica e soprattutto meno solida. E una squadra attorno più consapevole e arricchita da innesti del calibro di Tomori, Florenzi e Giroud.

Riportare il tricolore nella sponda rossonera di Milano dopo 11 anni. Dopo che l’ultima volta è stato sempre lui a scucirlo dalla maglia dei cugini post triplete. Alla sua età. Sarebbe il messaggio più forte che potrebbe dare a due mostri sacri come CR7 – tornato allo United per interrompere l’egemonia dei Citizens – e Messi, approdato alla corte di Pochettino per sfatare il “tabù Champions” che sta tormentando i parigini. Sarebbe un’impresa da vera leggenda.

Milan: Zlatan Ibrahimovic (Photo Credit: Agenzia Fotogramma)
Milan: Zlatan Ibrahimovic (Photo Credit: Agenzia Fotogramma)

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