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Paolo Maldini e i suoi 5 anni nella dirigenza rossonera: ripercorriamo le tappe principali

Il Milan, tramite un comunicato ufficiale sul suo sito, ha ufficializzato l’addio di Paolo Maldini, che lascia il suo ruolo di direttore dell’area tecnica rossonera. E’ iniziato tutto nella serata di ieri, quando il numero 1 di RedBird e la leggenda milanista si sono incontrati per parlare, e da subito diverse fonti, compresa la redazione di MilanPress.it, hanno riportato tensione tra i due.

Inizialmente la rottura era solamente un ipotesi, ma con il passare delle ore è diventata sempre più realtà, una realtà che trascinava lentamente dentro anche Frederic Massara, l’ancora in carica dirigente sportivo rossonero, ma per il momento il comunicato stampa riguarda solamente l’esonero di Maldini.

MALDINI DIRIGENTE, 5 ANNI CHE NON VERRANNO DIMENTICATI

Dopo aver fatto la storia – nel vero senso della parola – del suo Milan, Paolo Cesare Maldini si ritira dal calcio giocato il 31 maggio 2009, a Firenze. Appena dopo il suo ritiro – già nel giugno 2009 – riceve subito un’offerta dal Chelsea, al tempo allenato da Carlo Ancellotti (uomo che Paolo conosce bene), per andare a ricoprire il ruolo di team manager o vice allenatore, offerta rifiutata.

Maldini Ibrahimovic
Milan: Paolo Maldini e Zlatan Ibrahimovic – Milanpress, robe dell’altro diavolo

Nel 2018, esattamente il 5 agosto, Maldini riceve l’incarico di direttore dello sviluppo strategico dell’area sport dalla nuova proprietà “Elliot” guidata da Paul Singer. Dopo appena un anno, il 14 giugno 2019, in merito alle dimissioni di Leonardo diviene direttore dell’area tecnica e da li comincia la risalita del suo Milan. Tante decisioni difficili ha dovuto prendere, su tutti quelle di non rinnovare Donnarumma a un prezzo poco “sostenibile”, così come Kessie o Calhanoglu, scelte comunque condivise dalla società.

Poi lo storico Scudetto di un anno fa, vinto ufficialmente il 22 maggio 2022, grazie al lavoro di tutti quanti in società, ma in primis di Pioli, Maldini, Massara e Moncada (capo dell’area scout). Quest’ultimo, insieme a Giorgio Furlani (amministratore delegato), riceverà più poteri con l’addio di Paolo e Frederic, almeno per quanto riguarderà il mercato.

Cinque giorni dopo lo Scudetto, il 27 maggio 2022, sulla Gazzetta dello Sport uscì un’intervista proprio dell’ormai ex d.t. milanista, dove Maldini lanciò una frecciatina a Elliot in vista della nuova acquisizione di RedBird: “Trovo poco rispettoso il fatto che a oggi l’amministratore delegato ed Elliott non si siano neanche seduti a parlare con noi. La realtà è che la proprietà non si è mai seduta al tavolo e questa cosa non va bene”. 

Dopodiché il rapporto con la nuova dirigenza non è mai andato nel verso giusto, creando malcontento tra le parti, sfociato poi nel licenziamento odierno. Le ultime dichiarazioni pubbliche, quelle risalenti al post-partita del derby di Champions League perso, sono state probabilmente la goccia che ha fatto traboccare il vaso per Cardinale: una richiesta di investimenti diretta alla proprietà per restare al massimo livello. I tifosi milanisti si sono schierati per la maggioranza contro questa scelta, ma ormai il dado è tratto, e non resta altro che ringraziare lo storico numero 3 del Diavolo per tutto ciò che ha fatto in questi 5 anni, e sperare vivamente che la nuova società sappia cosa stia facendo.

Milan: Paolo Maldini - MilanPress, robe dell'altro diavolo
Milan: Paolo Maldini – MilanPress, robe dell’altro diavolo

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