Frank Kessie lascerà il Milan. Ormai l’hanno capito anche i sassi, probabilmente gli unici che ancora credono alla permanenza dell’ivoriano in rossonero sono quelli del partito ‘finché non è ufficiale…’ oppure i nostalgici del ‘Ma come fai a lasciare una squadra come il Milan?’. No, tutto questo non esiste più, nel calcio di oggi comandano il vil denaro e le ambizioni, decisamente più nobili della pecunia, s’intende.
Frank Kessie, batti un colpo
L’unica cosa che tutti noi milanisti chiediamo è che Kessie si esprima a chiare lettere. Non l’ha mai fatto e, anzi, ha giocato spesso con il Milan. Com’era quella storia delle Olimpiadi? Ah, già, ad agosto aveva fatto sapere che avrebbe rinnovato. Siamo a gennaio: possibile che in cinque mesi non abbia trovato un attimo per andare da Maldini e Massara (gente che, oltretutto, vede tutti i giorni) e dirgli a chiare lettere cosa vuole fare? No, non ci credo. E infatti il Milan ha preso da mesi Adli del Bordeaux: anche questo, per me, è un chiaro messaggio che Kessie lascerà.
Poco uomo, molti soldi
Qui potrebbe aprirsi il dibattito sul Kessie ‘uomo di…’ o sul Kessie ‘poco uomo’ (preferiamo la seconda, più generica ma anche più ampia per inserirci dentro gli improperi che preferite). Sta di fatto che anche con lui il Milan non guadagnerà nemmeno un euro. Come con Donnarumma e Calhanoglu insomma. Certo, non è una cosa che fa piacere, ma perlomeno la società mantiene la sua linea comune, il suo modo di essere: pugno duro, anche a costo di perdere dei giocatori di spessore. Che poi: finché perdi giocatori ‘di spessore’ puoi sempre trovarne altri. Il vero problema è quando vai a perdere uomini, di spessore. Quelli sono difficili da rintracciare ormai.