Una serata attesa da tempo, con un San Siro a capienza quasi da livelli pre pandemici, con due contendenti ai vertici delle serie A. Un derby che aveva tutti gli ingredienti per un grande spettacolo e non ha disatteso le aspettative.
Grande ritmo, pochissimi fischi da parte di Doveri, un solo cartellino. Qualche dubbio resta specie sul primo rigore nerazzurro, ma la forza del Diavolo la si è percepita proprio subito dopo lo 0-1. Facendo un parallelo con l’ultima stracittadina della scorsa stagione, dopo esser andati sotto gli uomini di Pioli non seppero reagire, ne di testa ne tantomeno di gamba.
Ieri si è visto un Milan che non si è sentito ne battuto ne abbattuto dopo il penalty di Calhanoglu. Trovato il pari ha poi saputo soffrire con la consapevolezza di poter resistere, senza timore reverenziale ne complessi di inferiorità.
Per paradosso i cambi poi hanno consentito ai rossoneri di provare a ribaltarla, con un’ambizione forse inaspettata. Per contro, un’Inter meno cinica e meno cattiva del passato campionato. Quel pizzico di arroganza che Conte ha saputo dare al momento pare non esserci e in parte negli scontri diretti si è notato.
Il distacco ad oggi sta li. Nella maggior fiducia da una parte e nella minor cattiveria sportiva dall’altra. Mancano due terzi del cammino ma la sfida intensissima di ieri, è stata la somma di quel che si è visto in tutto questo campionato. Ora si rifiata, con un altro big match alle spalle senza sconfitta.