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Milan, dove sono finiti i big? Giroud sempre sugli scudi, ma gli altri? Le mancanze di Maignan, Theo e Leao

Non è stata la settimana che l’ambiente Milan si augurava di vivere. Manca sopratutto la serenità e la spensieratezza che a volte possono risultare essenziali. Dal rientro della pausa nazionali, sono arrivati risultati negativi e davvero tanti, troppi infortuni, alcuni peraltro ancora da chiarire per entità. È normale pertanto che vi sia dell’emotività da smaltire, assieme alla fatiche fisiche.

È indubbio che affrontare tre big match in sette giorni, nelle condizioni nelle quali li ha affrontati il Diavolo, logorerebbe chiunque. Le reazioni anche un po’ scomposte viste ieri sera sul campo al Maradona e parzialmente anche ai microfoni post partita, sono assolutamente fisiologiche. Non aver vinto è un dispiacere anche per questo, perchè ora è tutto più acuito e poco o nulla si può lenire.

Tra i più frustrati, aggettivo non a caso, c’è di sicuro Olivier Giroud. I motivi sono molti e umanamente comprensibili. Fare doppietta nel primo tempo e non poter festeggiare una vittoria, dà il nervoso. Vedere quanto Olivier spende ogni gara, è sportivamente commovente. Può esser a volte imperfetto, ma sul piano dell’abnegazione nessuno può competere con Oli. Il suo 110% è sempre garantito.

Milan, dove sono finiti gli altri big?

Forse qualche domanda occorrerebbe farsela sugli altri top player che si ritiene i rossoneri abbiano a roster. Per un Leao che accende e spegne, c’è un Maignan incerto e un Theo Hernandez scarico da tempo. Il portoghese è talmente tanto sollecitato, che qualche attenuante può averla. Resta il fatto che per diventare continentalmente riconosciuto come grande giocatore, debba fare un ulteriore step di crescita.

Su Mike va fatta qualche riflessione. È tra i migliori portieri al mondo, tra i pali e coi piedi. Nelle ultime prestazioni tuttavia, ha fatto errori piuttosto grossolani. A Marassi travolge Ekuban, e sebbene non volesse certo fargli male, lascia la squadra in 10, con una punizione dal limite e con Giroud eroico tra i pali nel recupero del recupero. Il rosso di Genova, in contumacia Sportiello, costringe poi Pioli ad aver Mirante in porta contro la Juve, non esattamente un’iniezione di fiducia, al netto di una buona prestazione del portiere classe 1983.

A Napoli ieri sera, le imprecisioni son state diverse e non certo da Magic Mike: rilanci sbagliati, uscite incerte e gol su punizione evitabile da un estremo come lui. Non si è vinto o perso, nemmeno pareggiato direttamente per colpe sue, ma non sembra fin qui la sua stagione migliore.

Men che meno lo è per Hernandez. Forse quest’anno il vero Theo non l’abbiamo ancora visto. Non tanto per pochi gol o assist, ma più in generale per le prestazioni. Non appare brillante e forte nella falcata, questo pregiudica le sue folate offensive. Non cattivo dietro, quando invece la sua crescita come difensore sembrava assodata. Non si può nemmeno far finta di nulla sui 5 gialli in 8 gare di campionato, che l’hanno escluso dalla sfida ai bianconeri.

Sebbene dunque buona parte dei nuovi acquisti stia facendo bene, nel complesso la crescita come squadra non la si può ancora notare. Certo Pioli e il suo staff hanno delle responsabilità, ne abbiamo parlato e ne stiamo discutendo anche in queste ore. Però dai big è lecito, nonchè corretto aspettarsi di più. Ogni tifoso vorrebbe oggi 11 Giroud.

Napoli-Milan: Olivier Giroud e Natan (Photo Credit: Agenzia Fotogramma)
Napoli-Milan: Olivier Giroud e Natan (Photo Credit: Agenzia Fotogramma)

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