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Giroud: “Festa scudetto? Era pieno di tifosi con le lacrime agli occhi, incredibile. La lotta con l’Inter…”

Olivier Giroud ha rilasciato un’intervista ai microfoni del quotidiano francese L’Equipe nella quale ha parlato della vittoria dello Scudetto con il Milan e della festa con i tifosi. Ecco le sue dichiarazioni.

Le celebrazioni sono state l’immagine dell’attesa del club e dei tifosi. Tutto è stato eccezionale dalla fine della gara contro il Sassuolo (3-0)! C’erano più di 18mila tifosi allo stadio: abbiamo giocato in casa. Il popolo milanese attendeva questo trofeo da 11 anni“.

Sulle feste: “Avevamo già fatto una bella festa nello spogliatoio. Abbiamo fatto ‘esplodere’ i sigari! Zlatan è uscito alla premiazione con il sigaro: non poteva che farlo lui. Era anche lui contento per il titolo, si vedeva. Ha parlato alla squadra nello spogliatoio, ma anche nel pullman che ci ha riportato a Milano. Abbiamo fatto baldoria con i circa 30mila tifosi a Casa Milan appena arrivati. Poi, all’indomani, abbiamo viaggiato su un pullman scoperto per 4 ore fino al Duomo, davanti a dozzine di migliaia di persone. C’era anche Silvio Berlusconi. Era pieno di tifosi che avevano le lacrime agli occhi“.

Sulla lotta contro i cugini: “Lo scenario con l’Inter è incredibile. Abbiamo giocato una finale tutti i weekend da settimane. Eravamo in apnea totale! Questa battaglia rende ancora più magnifica la vittoria del titolo. Abbiamo rimesso i nostri rivali alle spalle“.

Sulla doppietta di Reggio Emilia: “Volevo finire bene, perché venivo da un periodo dove avevo segnato meno. Questo Scudetto è la conquista di un gruppo che non ha mai lasciato nulla e che è stato solidale. Siamo stati sempre uniti. Da Leao che è stato eletto miglior giocatore a Mike in porta, passando per Tonali o Kalulu che ha fatto una grandissima seconda parte di stagione. Anche Theo è stato fenomenale sulla sinistra. Questo trofeo ha un bell’accento francese“.

Sulla stagione: “Ho vissuto un passaggio delicato all’inizio dell’autunno con Covid e poi male alla schiena, ma ho stretto i denti. Sapevo di poter essere decisivo in partite chiave come per la doppietta contro l’Inter o i gol contro Napoli e Lazio. Poi è arrivata la doppietta contro il Sassuolo. Quest’annata è stata provante, ma ne è valsa la pena. Ho chiuso con 14 reti totali in tutti le competizioni e 4 assist“.

Sulla scelta del Milan: “Questo titolo e la mia stagione confermano la bontà della mia scelta. Mi sono tolto piano piano l’etichetta di vice-Ibra per trovare il mio posto. Nella testa del mister non sono mai stato il sostituto di Zlatan. La rotazione è sempre stata equilibrata quando siamo stati disponibili, abbiamo fatto il nostro lavoro. Lui ha chiuso con 8 gol in campionato a 40 anni. E io a 35 anni ho dimostrato di poter essere al top ancora qualche stagione“.

Sulle sue vittorie di campionati: “Con il Montpellier era il primo titolo in campionato, totalmente inatteso. Con il Milan è stato il 19° Scudetto, ma tutta una generazione attendeva di vivere ciò. La città si è fusa con la squadra. Nell’intensità, la forza emotiva è stata da 10“.

Sulla relazione con Pioli: “È la prima persona con cui ho parlato per venire. Mi ha convinto in due minuti. È stato un bell’incontro umano. È stato l’architetto di questo titolo, mettendo tanta energia. Mi ha fatto pensare un po’ a Rene Girard con il Montpellier per la grinta che trasmette negli allenamenti. Allena con il cuore“.

Sulla mancata convocazione in Nazionale: “Non ho vacillato, il campo parla. Sapevo che non avevo che una sola risposta da dare: cercare di vincere lo Scudetto con il Milan. Prendo tutto con distacco e serenità. C’è un po’ di delusione, ma non amarezza. So che mi restano belle cose da fare, già con il mio club e magari con la Francia se tornerà. La Nazionale resta il fil rouge della mia carriera. La storia ha dimostrato che il ct possa evolversi nella sua riflessione. Ci credo sempre. Ho provato che fossi capace di mettere il mio orgoglio e il mio da parte. La situazione è chiara. Il ct conosce il mio ruolo e la mia mentalità, fa le sue scelte. Non lascerò, resterò a disposizione della Francia“.

Olivier Giroud, Mike Maignan - MilanPress, robe dell'altro diavolo
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