HomePrimo PianoI 3 passi indietro di Gazidis: Rangnick, Superlega e biglietti Champions

I 3 passi indietro di Gazidis: Rangnick, Superlega e biglietti Champions

Tante critiche sono piovute sul Milan per i prezzi dei biglietti per le gare casalinghe di Champions League. 8 stagioni dopo l’ultima volta, la voglia di Milan e di clima delle grandi occasioni è tanta, sia tra i tifosi che nella squadra dirigenziale nelle figure di Maldini, Massara e Gazidis. Quest’ultima ha preso una decisione molto impopolare: 69 euro il costo minimo per assicurarsi un posto al Terzo Anello Verde o Blu.

La risposta iniziale della società rossonera è stata un timido: “Prezzi in linea con le altre società europee“, ritrattata nel giro di poche ore. Attorno alle ore 13 di oggi, sul sito ufficiale del club è comparsa la lettera di Ivan Gazidis che fa mea culpa per quanto accaduto. Non è la prima volta che l’amministratore delegato si rende protagonista di passi indietro importanti.

No Rangnick, sì Pioli

Il più antico step back del dirigente sudafricano, ma forse anche il più celebre, è quello riguardante Ralf Rangnick. Difficile capire le vere dinamiche interne di quel periodo, ma è sotto l’occhio di tutti che l’ex Arsenal avesse preso una decisione chiara sul futuro di Stefano Pioli. Per mesi si sono susseguite le voci sul manager tedesco, il quale pareva certo di iniziare la sua avventura rossonera all’inizio della scorsa stagione (’20/’21).

L’exploit estivo dei ragazzi guidati dall’ex tecnico della Fiorentina, ma in generale il percorso intrapreso dal gennaio 2020, ha fatto riflettere parecchio sia Gazidis che Rangnick, fino al giorno prima di Sassuolo-Milan, quando la dirigenza ha comunicato a Pioli la volontà di continuare l’avventura insieme. Una scelta forte, indice però di spirito di osservazione e riflessione profonda.

Superlega, progetto abortito

Il secondo esempio è quello del progetto Superlega abortito dopo pochissimo tempo dai 12 club fondatori, ma dal quale “solamente” 9 si sono allontanati. È chiaro che l’idea sia stata partorita dai patron delle società europee partecipanti. Per il Milan dovrebbe quindi aver lavorato in primo luogo Ivan Gazidis, insieme alla proprietà Elliott e Paolo Scaroni. Maldini e Massara, a quanto pare, sono stati all’oscuro di tutto, perlomeno fino alla sera prima dell’annuncio.

Dopo le proteste dei tifosi, soprattutto in ambito inglese, ma anche degli stessi dirigenti (le risposte stizzite di Maldini) hanno portato all’uscita di Milan e altre 8 squadre. Modi e tempi sono stati pacificamente sbagliati ed il mea culpa necessario è arrivato anche in quel caso, proprio come oggi con i biglietti. Errare humanum est, perseverare autem diabolicum. Fare retromarcia ed ammettere l’errore è simbolo di lucidità ed onestà, caratteristica molto apprezzata dai tifosi rossoneri.

Milan: Ivan Gazidis - Milanpress, robe dell'altro diavolo
Milan: Ivan Gazidis – Milanpress, robe dell’altro diavolo

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