È stato accostato al Milan negli scorsi giorni e domenica sfiderà proprio i rossoneri al Franchi. Stiamo parlando di Dusan Vlahovic, attaccante serbo della Fiorentina. Il bomber ha rilasciato un’intervista al Corriere dello Sport, nella quale tocca diversi temi. Ecco le sue parole.
Su Pioli: “Un grandissimo allenatore, a cui auguro di arrivare più lontano possibile in Europa League, anche in campionato ha fatto vedere cose egregie, non è un caso che sia in corsa per lo scudetto. Ma è anche una persona di altissimo spessore umano. Quando sono arrivato a Firenze, era successa da poco la tragedia di Davide. Pioli stava con noi giocatori, era come un padre. Trattava tutti nello stesso modo, quelli giovanissimi come me e i senatori. Non ha mai usato differenze. Mi ha regalato la gioia dell’esordio in A, benché non fossi pronto. Per tutto questo posso solo ringraziarlo”.
Sul paragone con Zlatan Ibrahimovic: “I paragoni a me non sono mai piaciuti. Sia chiaro, è un onore essere accostati ad un campione come Zlatan, ti dà anche una buona dose di responsabilità, ma un ragazzo deve sempre mantenere il suo equilibrio, perché c’è anche il rischio di bruciarsi. Nel calcio, come nella vita, servono umiltà, spirito di sacrificio, saper ascoltare tutti, specie chi può darti consigli e suggerimenti. Poi tocca a te restare te stesso”.
Sul futuro: “Ho un contratto con la Fiorentina fino al 2023. A Firenze sto benissimo, mi amano. Sono arrivato ragazzino e mi ritrovo uomo. Ci sarà tempo e modo più avanti, di parlare. In questo momento io sono concentrato sulle 11 finali che ci aspettano. E anche per il presidente che vogliamo fare punti. Sì, è vero ci siamo sentiti. Ha una passione incredibile per il pallone. Poi, non ho dimenticato che dopo aver palleggiato con lui, ho cominciato a segnare con continuità”.