Avanti insieme. Il motivetto lanciato da New York canta per Stefano Pioli, l’allenatore che ha portato il Milan ai suoi traguardi storicamente più adatti. Fiducia, come conferma Scaroni: “Siamo convinti che lui sia l’allenatore giusto per portarci alla qualificazione in Champions per la prossima stagione“. La classifica, quindi, non preoccupa: la dirigenza rossonera sa di essere un’ottima competitor per i primi 4 posti in Serie A.
La Gazzetta dello Sport analizza in tre motivi come il Milan non può non avere fiducia, appunto, nel proprio tecnico. Il lavoro visto sul campo, tra gravi sconfitte come quella di Bergamo del Natale 2019, e grandi vittorie, come la qualificazione ai quarti della coppa dalle grandi orecchie. In tutto questo, ha sempre usato il suo stile. Poco fumantino, se non contro sé stesso, sa prendersi responsabilità e sa come rimettersi in gioco sul campo di Milanello. La società non può che ammirarne l’umiltà.
La Champions League del prossimo anno è l’obiettivo minimo. Ci si gioca troppo, e la vetrina vista negli ultimi giorni di New York non può essere considerata per squadre che giocano “solo” l’Europa League. La qualificazione europea può essere il suo secondo scudetto personale, perché le condizioni che hanno tracciato questo percorso lo hanno reso davvero complicato, ma raggiungibile.
Oggi comincia la settimana che porta alla prima tranche della saga a 3 capitoli. Domenica si vede subito il Napoli, ma in versione Serie A. Pensare alla tattica, alla fomentazione dei singoli in calo, alle rotazioni…questo servirà al Milan, e all’allenatore del Milan, per combattere fino all’ultimo per l’obiettivo minimo.