Il duo composto da Furlani e Moncada ha utilizzato questa sessione di calciomercato per rinforzare il Milan, cercando di creare il giusto mix tra sostenibilità, talento, esperienza e fame di vincere. Ben nove sono stati sin qui gli acquisti coloro che hanno preso parte all’esordio stagionale in Serie A sembrano già essersi guadagnati il favore del tifo rossonero.
Tuttavia, la dirigenza del Milan deve fare i conti con coloro che non fanno più parte del progetto di Stefano Pioli a causa delle prestazione ben al di sotto della mediocrità messa in campo la passata stagione e che al tempo stesso declinano qualunque altra offerta gli venga sottoposta. L’errore non sta nel fatto di non accettare nuove sistemazioni che possono più o meno gradite ma agire in questo modo sapendo di pesare dal punto di vista economica sulla società che ha cercato dare opportunità. Tra una settimana il mercato chiuderà e se i profili indesiderati non troveranno o accetteranno un club che li voglia tra le proprie fila, la compagine rossonera dovrà fare i conti con ulteriori ingenti spese inutili.
Nello specifico, i tre profili verso i quali non ci può più essere soluzione di continuità sono quelli di Divock Origi, Fode Ballo-Touré e Mattia Caldara.
Divock Origi era stato acquistato dal Milan per diventare il sostituto di Giroud. I suoi gol sono stati per lo più superflui e le sue prestazioni demoralizzanti e nonostante ciò il suo ingaggio pesa per ben 4 milioni netti a bilancio. Ovviamente non si parla di cifre faraonica ma trattandosi di un esubero, si tratta sostanzialmente di soldi persi. In tutto ciò, il belga continua a rifiutare qualunque offerta gli venga posta, rendendo sostanzialmente vacuo ogni tentativo dei rossoneri di trovargli un’altra sistemazione.
Fode Ballo-Touré era arrivato al Milan per fare le veci di Theo Hernandez quando necessario. Giocando in 3 competizioni, Serie A, Coppa Italia e Champions League, era imperativo avere seconde linee affidabili in grado di essere decisive nel periodo maggiormente fitto di impegni. Tra il numero 5 ed i rossoneri sembra non essersi mai creata chimica ed il suo apporto alla causa sostanzialmente nullo. Tuttavia, pure lui sta rifiutando sistematicamente ogni proposta, da ultima quella avanzata dal Fulham ed il suo ingaggio ha un peso netto di 1 milione.
La situazione di Mattia Caldara è diversa rispetto alle due sopracitate. Il difensore centrale è stato acquistato per 37,74 milioni di euro dalla Juventus, posizionandosi quinto nella classifica degli acquisti più onerosi del Milan, a cui vengono pagati 2,3 milioni di euro netti. La cifra non corrisponde in alcun modo alle prestazioni messe in campo. Continui prestiti ma mai una cessione definitiva e tuttora permane l’esclusione dal progetto di Pioli.
Ora, ciò che dovrebbe mettere in atto il Milan è una campagna vendite fruttuosa ed intelligente tanto quanto quella acquisti. L’obiettivo è sì vincere ma farlo in modo smart, come ha sottolineato da Cardinale prima di Bologna-Milan e per rendere effettivo questo approccio, dev’essere intavolato un sistema di cessioni strutturato.