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De Ketelaere: “Primi mesi al Milan deludenti. Sento l’affetto di tutti, ma voglio dimostrare che ho fame e che vivo per il calcio”

Charles De Ketelaere torna a parlare e lo fa ai microfoni di HLN.be, portale belga. Il numero 90 rossonero si trova in ritiro con la Nazionale e ha analizzato i suoi primi mesi al Milan: ecco tutte le sue dichiarazioni.

Primi mesi? Deludenti. O negativi. Non è quello che mi aspettavo. Dopo una buona stagione e il trasferimento, di cui non mi pento, speravo di essere più importante. Come mai? Non c’è una ragione. Un nuovo ambiente, un livello superiore. Solo l’adattamento a molte coseAssist contro il Bologna? Non è stata migliore delle partite successive che sono state descritte come pessime. Guardo la mia performance con oggettività, non come gli altri giudicano le mie partite. CriticheAmmetto che in un modo o nell’altro mi arrivano, ma non mi sono mai focalizzato su ciò. Al Bruges ne ho ricevute tante, sia positive che negative. Al Milan i commenti in principio erano positivi e poi sono diventati negativi. Non mi lascerò mai trascinare dalle critiche negative così come non mi monterò la testa se un giorno si capovolgerà la situazione in positivo. Tanti compagni di squadra mi hanno consigliato di non leggere i giornali quindi non ho neanche saputo del titolo ‘Il principe di San Siro’“.

De Ketelaere prosegue a parlare del suo futuro: “Non mi sono imposto un limite di tempo. Cerco di finire la stagione lavorando al massimo ogni giorno per poi riuscire ad ottenere un posto da titolare. Per il momento non penso ad altro. Ultimamente sto curando il mio corpo sempre di più, me ne prendo cura prima e dopo gli allenamenti, più che ai tempi del Bruges e questo mi fa stare meglio. Faccio molta più palestra e sto attento al cibo. Ho l’impressione di essere migliorato da quando sono partito dal Belgio. Mi reputo più maturo come persona, ho trovato più tranquillità in me stesso. Sono consapevole di quello che so fare e non mi lascio trascinare dalle emozioni“.

Sulla Nazionale: “Da una parte è vero, mi fa bene staccare, ma non voglio vederla in questo modo perché potrebbe sembrare che non mi piace stare al Milan e non è assolutamente così. Convocazione? Mi fa tanto piacere avere questa possibilità di mettermi in mostra e di migliorare giocando anche in nazionale. Mondiale? È stata una grande delusione per me personalmente, ma sono più deluso per la nazione e i tifosi. Non sono mai stato una persona che pensa soltanto a se stesso ma sempre alla squadra in cui gioca. La nazionale è sempre merito di quello che fai nella tua propria squadra di club. Se riesco a diventare importante per il Milan, lo sarò anche qui“.

Sul supporto di gente come Ibrahimovic e Kaka: “Sento e apprezzo l’affetto e il sostegno dei miei compagni, ma non vorrei rimanere sempre in questa situazione: vorrei dimostrare che ho fame e che vivo per il calcio e per fare buone prestazioni. Non voglio che diventi un problema… Se dovessimo credere ai media, sembra che ogni giorno arrivi a Milanello piangendo (ride, ndr)”.

Sulla differenza tra Belgio e Italia: “Il livello è superiore e c’è un’intensità più alta. È più difficile entrare nell’area di rigore avversaria e il gioco è più tattico, bisogna essere più concentrati durante la partita. Anche durante gli allenamenti ci occupiamo di più di tattica rispetto a quello che facevo in Belgio. Differenze in spogliatoio? Magari cambiano i caratteri e gli interpreti, ma alla fine si tratta sempre di persone che amano giocare a calcio. Credo che abbiamo un gruppo straordinario e che sia anche una delle ragioni per il quale hanno vinto lo scudetto la stagione scorsa. Siamo uno spogliatoio molto unito“.

Su Maldini: “Sta molto vicino alla squadra, ho un ottimo rapporto con lui come lo ha con gli altri giocatori. Ci parliamo e mi fa sempre sentire la sua fiducia“.

Sulle statistiche: “Importano si, ma credo che devi giocare prima di pensare alle statistiche“.

Sullo spazio spesso limitato a soli 15 minuti: “Pressione? Non più di tanto. Io non lo vedo in quel modo, giudico me stesso nel complesso degli allenamenti, la preparazione per le partite, il minutaggio della partita: cosi divido la pressione, ma è ovvio che voglio sempre dare il massimo“.

Milan: Charles De Ketelaere (Photo Credit: Agenzia Fotogramma)
Milan: Charles De Ketelaere (Photo Credit: Agenzia Fotogramma)

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