Il Consiglio di Lega ha accolto solo in maniera parziale le indicazioni della Federazione dei medici sportivi. Il nuovo protocollo provoca scetticismo e dissenso, non tanto per quel che riguarda la centralizzazione dei tamponi, ma per la cosiddetta “bolla“. In caso di positività l’intero gruppo squadra si sarebbe dovuto isolare per almeno una settimana nel proprio centro sportivo o in una struttura individuata. Alla base della bocciatura, come spiega stamani il Corriere dello Sport, ragioni logistiche ed economiche.
Molte società, infatti, sono prive di un centro sportivo adatto ad ospitare un alto numero di persone. A ciò si aggiunge il fatto che rivolgersi ad una struttura esterna implica costi difficili da sostenere per società già in crisi finanziaria. Il documento del Fmsi faceva inoltre riferimento ad una figura di coordinazione tra le differenti Asl, che faccia sponda con un’Authority. Essa avrebbe il compito di standardizzare le procedure, tenendo aperto il canale di comunicazione con le Asl. Non meno importante è la decisione presa per il campionato di Primavera: verrà prolungato lo stop almeno fino al prossimo 10 gennaio.