Uno dei pochi punti in comune tra il vecchio e nuovo corso rossonero è la ricerca di un difensore centrale mancino, tassello mancante da quando Alessio Romagnoli ha deciso di lasciare il Milan l’estate scorsa. Prima Maldini e Massara, poi Furlani e Moncada stanno monitorando il mercato dei centrali di piede sinistro.
Per questo motivo non è un caso che sia uscito dall’Argentina il nome di Marco Pellegrino, classe 2002 del Platense. È solo l’ultimo profilo valutato dai piani alti di via Aldo Rossi visto che già nelle scorse sessioni di mercato si parlava di giocatori di questo tipo. Ma cosa non è andato? E cosa serve veramente al Milan?
Difensore centrale mancino: Milan, cosa non è andato
Solamente un anno e due mesi fa si chiudeva la telenovela Sven Botman. Era lui il vero obiettivo dell’estate 2022 prima che il focus si trasferisse su Charles De Ketelaere. A posteriori, la scelta si è rivelata sbagliata visto il rendimento eccellente del difensore olandese in Premier League e quello scadente dell’attaccante belga in Serie A. La concorrenza del Newcastle, forte di disponibilità economica superiore, fece abbandonare la pista a Maldini e Massara e per questo motivo non se ne fece nulla.
Poco dopo iniziarono a girare rumors dalla Germania circa l’interesse per Evan Ndicka, al tempo in scadenza con l’Eintracht Francoforte. Altro momento dell’estate e altra disponibilità per il Milan: il francese è poi andato in scadenza e si è trasferito nelle scorse settimane a Roma, sponda giallorossa.
Un profilo sempre sul taccuino dei dirigenti e soprattutto di Geoffrey Moncada è quello di Maxime Esteve del Montpellier, classe 2002 proprio come Marco Pellegrino. Ricorda molto più del collega francese il centrale olandese ex Lille, ma finora non è stato cercato l’affondo.
La necessità del Milan
Non è una priorità, forse, ma sicuramente è ruolo attualmente scoperto nella rosa rossonera. Kalulu, Kjaer, Thiaw e Tomori hanno tutti il destro come piede forte e soprattutto solo l’inglese sembra visto da Pioli in quella zona di campo. Ciononostante sono sotto gli occhi di tutti alcune difficoltà nell’uscita fluida del pallone da quel lato.
In tal senso, sarebbero da chiarire sia la situazione di Kjaer che quella di Kalulu. Il Milan punta ancora sul primo? La condizione vista nel precampionato non fa ben sperare e stando a quanto appreso dalla redazione di MilanPress.it non si tratterebbe di un incedibile. Per il francese il discorso è diverso e riguarda quanto trattato nell’approfondimento odierno (potete trovarlo qui). Pioli lo indicò come centrale, ma le esigenze delle ultime amichevoli lo hanno fatto spostare nuovamente come terzino destro. Un continuo interscambio che non ha giovato la scorsa stagione e che rischia di compromettere anche le sue prestazioni. L’arrivo di un quinto centrale, se questo di piede mancino, porterebbe ad avere tre soluzioni sulla destra: troppe? E soprattutto Kjaer accetterebbe i gradi di “quinto”? A Pioli le valutazioni del caso.