Il pareggio interno del Milan col Bologna ha favorito diverse riflessioni da più parti. Si sono sollevate critiche sulla poca precisione sotto porta e sulla scarsa qualità della fase offensiva più in generale. Naturale dopo una partita di questo tipo.
La sensazione è che Pioli abbia provato a pescare il jolly. Il cambio Rebic/Messias, con lo spostamento a destra di Leao, ha dato la parvenza di ricerca di qualcosa di diverso, inusuale, che potesse sparigliare un po’ le carte.
Era forse più semplice inserire Saelemaekers, che tuttavia però da qualche settimana è poco considerato dallo staff e sta giocando poco rispetto a quanto fossimo abituati a vedere. Il suo movimento tra le linee poteva e potrebbe aiutare allo sviluppo offensivo, capiremo meglio nelle prossime sfide se potrà in effetti diventare un fattore o addirittura un caso.
Purtroppo qualcuno che faccia in modo netto la differenza non c’è. E forse proprio per questo quando la squadra aveva gli effettivi contati riusciva comunque ad ottenere risultati. Anche con poche alternative il Diavolo manteneva identità e trovava risultati, ora che c’è scelta e si possono trovare variazioni con tanti giocatori a disposizione, strappare la partita resta molto difficile.
È stata la forza di questo Milan in queste stagioni di alta classifica e gran numero di infortunati. Solo che per certi aspetti, questo periodo del campionato, è come se certificasse il livellamento del roster, coi suoi fattori positivi e negativi. Una rosa ampia, con pochi singoli in grado di marcare la differenza.