Kessie sarà presto campione di Spagna con il Barcellona, il Milan è costretto a scucire a marzo il diciannovesimo scudetto. L’analisi della Gazzetta dello Sport non fa una piega: l’ivoriano manca tantissimo nella crisi d’identità rossonera.
Ha fatto la stessa scelta di Calhanoglu e Donnarumma. Via a 0, non ha creato un guadagno nelle casse del Milan, ma se n’è andato da campione d’Italia e in una squadra blasonata, senza parlare mai male della sua vecchia casa.
I paragoni non reggono. In 3 non fanno un Kessie: Vranckx (designato come successore naturale), Adli e Pobega hanno fatto 7 presenze da titolare nel complessivo, con sole due reti segnate dallo stesso ex Torino. A dire il vero, nemmeno Tonali e Bennacer hanno saputo reggere alla sua assenza, segnando 3 reti in due, quando la scorsa stagione il solo ex Presidente aveva 5 reti in Serie A.
Poteva fare il trequartista. Lo stesso esperimento provato con Krunic, ma Kessie aveva qualità migliori fisiche per scontrarsi contro le difese avversarie. Ora c’è De Ketelaere, che lo stesso club vuole rilanciare dopo una stagione deludente. Mediana, centrale e trequarti: la sua assenza si sente ovunque.