HomeIn evidenzaLeao: dove tutto è iniziato, tutto può ricominciare

Leao: dove tutto è iniziato, tutto può ricominciare

Come ogni sosta per le Nazionali, torna il dibattito su Rafael Leao. E, come spesso accade, è in toni tutt’altro che positivi. L’ultima immagine del numero 10 del Milan prima della pausa è quella della sua mesta uscita dall’Allianz Stadium, dopo una mezz’ora opaca e due clamorose occasioni da gol fallite contro la Juventus.

Il richiamo di Massimiliano Allegri prima dell’ingresso in campo non è bastato. Durante tutta la permanenza del portoghese sul terreno di gioco, l’allenatore rossonero si è sgolato nel tentativo di richiamarlo ai compiti difensivi e di spronarlo a incidere in avanti e fare la differenza. Quella differenza che tutti si aspettano da Rafa, ma che arriva sempre meno. Finora ha disputato solo una partita da titolare, segnando un gol contro il Bari in Coppa Italia: un bottino discreto, ma non sufficiente per chi deve trascinare il Milan. L’infortunio alla prima stagionale lo ha tenuto lontano dai campi per oltre un mese. Eppure, contro la Juve, paradossalmente non serviva un Leao al 100%: bastava semplicemente più precisione sotto porta.

Leao tra fenomeno e delusione: la verità sta nel mezzo

Sull’affaire Leao tifosi e opinionisti si dividono: c’è chi lo considera un talento unico e chi lo accusa di essere troppo discontinuo. Probabilmente la verità – come per tutte le cose – sta nel mezzo, ma Leao continua a rendere difficile dimostrarlo. A Torino ha sprecato due palle gol nitide: tiri deboli, imprecisi, palloni colpiti male. Errori tecnici che nulla hanno a che vedere con la condizione fisica. Il tiro in porta è la base per ogni attaccante, e il fatto che Leao lo sbagli così spesso è il segnale che il percorso verso la piena maturità calcistica forse non è ancora compiuto.

Da Pioli a Pioli per farsi perdonare da Allegri: l’occasione per ripartire

Il rientro anticipato dalla Nazionale, deciso per una semplice gestione dei carichi di lavoro, è una buona notizia per il Milan. Leao avrà un’intera settimana per allenarsi a Milanello e ritrovare brillantezza, proprio in vista di una gara dal forte valore simbolico: il ritorno di Stefano Pioli a San Siro, per la prima volta da avversario. Pioli è l’allenatore che lo ha fatto crescere, coccolato e criticato, valorizzandone il talento e gestendone i limiti. Bastone e carota, come spesso veniva evidenziato negli anni in cui il tecnico emiliano è stato allenatore del Milan.

E sarebbe proprio una bella storia se quel gol in campionato – che a San Siro manca dal 25 maggio 2024, proprio l’ultima dell’allenatore sulla panchina rossonera – arrivasse contro di lui. Da Pioli a Pioli, per farsi perdonare da Allegri: Rafa, adesso è il momento.

Milan: Massimiliano Allegri (Photo Credit: Marco Canoniero / Shutterstock via IPA Agency)
Milan: Massimiliano Allegri (Photo Credit: Marco Canoniero / Shutterstock via IPA Agency)

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