Sarà un Milan diverso è questo è chiaro. Ma su come sarà ancora non ne abbiamo la certezza. Senza Zlatan Ibrahimovic, le alternative in attacco sono molteplici e nessuna. Nessuna perché non esiste un vero vice Ibra, Stefano Pioli non ha altre prime punte. Molteplici perché ha tanti giocatori duttili e in grado di far cambiare volto tattico alla squadra. Come scrive oggi la Gazzetta dello Sport, sarà il turno di Ante Rebic e Rafael Leao. Se il croato si è già caricato di responsabilità con un avvio turbo di 2020, il giovane portoghese è chiamato alla verità per far vedere quanto vale.
Che punta aspettarsi
Nessuno dei due è un attaccante centrale nel vero senso della parola, entrambi ci possono giocare adattandosi. Dalla sfida con la Juventus in Coppa Italia a quella con il Napoli in campionato – più o meno il periodo in cui non ci sarà Ibra – i due dovranno calarsi perfettamente nella parte, reinterpretando il ruolo. Sarà un attacco più veloce e più dinamico per caratteristiche, senza la forza fisica dello svedese che combatte sui palloni alti o può giocare di sponda. Anche il centrocampo dovrà tornare a un gioco pre Zlatan. Si perde la variante del lancio a scavalcare il centrocampo per cercare la testa di Ibra e si dovrà ricominciare con un fraseggio veloce, con sfogo sugli esterni o imbucate dietro la difesa dove Rebic e soprattutto Leao potranno fare la differenza.
È lecito aspettarsi una sorta di “falso nueve” come interpretazione della posizione. Giocatori che vengono fuori a prendersi il pallone e faranno da registi avanzati, quindi saranno ancora più importanti l’accentrarsi di Hakan Calhanoglu e gli inserimenti di Giacomo Bonaventura e Lucas Paquetá che ritroveranno delle chance importanti da giocarsi. Il primo per convincere un grande club a puntare su di lui, dato che non rinnoverà con il Milan, il secondo per dimostrare che merita ancora i rossoneri.