Arrigo Sacchi non vede l’ora che il calcio riparta. L’ex tecnico rossonero ha commentato il ritorno del pallone in un’intervista alla Gazzetta dello Sport: “È giusto ripartire. Perché il calcio è un fenomeno sociale per tutti gli italiani, non soltanto uno sport. Ricominciare significa tornare alla normalità, ma se ci dovessero nuovi casi di Coronavirus fermiamoci subito. La salute è più importante.
Sacchi si immagina anche il ritorno in campo e vede meglio le squadre con una strategia definita: “È meglio della tattica in una situazione del genere. Perché la tattica ti fa sopravvivere alla giornata, adesso serve intelligenza”. Si giocherà in pieno luglio, una novità per il calcio italiano. L’ex tecnico della Nazionale fa il confronto con i suoi giorni da Ct e il Mondiale Usa ’94 sul piano climatico del gioco: “Noi giocammo a mezzogiorno e mezzo sotto un sole cocente e un tasso del 90% di umidità. Non è facile così, ma se ti alleni bene ci riesci”.
Per mantenere la freschezza in campo la Lega Serie A ha introdotto cinque sostituzioni, ma a Sacchi l’idea non piace affatto: “Questa è bella… Se una squadra ha una rosa più profonda con tanti campioni da inserire si squilibra ancora di più il gioco. Se l’hanno fatto per avere partite più equilibrate hanno sbagliato strada”.