Lazio-Milan in programma questa domenica sera alle ore 20.45 all’Olimpico di Roma sarà una sfida tra due filosofie di gioco: il “Sarrismo” contro il “Piolismo”. I due allenatori stanno plasmando, chi lo ha già fatto (il rossonero) e chi lo sta facendo (il biancoceleste), le proprie squadre per dare un’identità precisa di gioco. Ne racconta oggi le differenze e analizza i due stili la Gazzetta dello Sport, sottolineando che nel caso dell’allenatore padrone di casa si prediliga il possesso, mentre nel caso dell’allenatore ospite il calcio verticale e più diretto.
Sul versante laziale si possono trovare due ali che restano larghe e sfruttano le sovrapposizioni dei terzini o puntano gli avversari, su quello milanista due ali che si accentrano e creano spazio per i terzini o viceversa. Gli uomini chiave individuati sono Milinkovic-Savic e Rafael Leao: il primo per i suoi inserimenti accanto a Immobile, il secondo perché Lazzari occuperà una posizione alta e potrebbe affondare spesso il colpo.
Infine si può parlare della fase difensiva, dove Sarri deve ancora migliorare la sua Lazio e Pioli può fungere come esempio. Entrambi richiedono aggressività e una linea relativamente alta. Il tecnico emiliano può permetterselo ora come ora perché Kalulu e Tomori garantiscono sicurezza per rapidità, mentre il napoletano fatica con i centrali attuali e in generale con le linee guida non ancora recepite al 100%.