Due le zone individuate: La Maura e San Donato, tante però le opposizioni
La questione nuovo stadio del Milan tiene banco ormai da tempo. Dapprima la ristrutturazione di San Siro in coabitazione con l’Inter, idea naufragata e nuovo progetto intrapreso in solitaria. Le aree individuate negli ultimi mesi sono perlopiù due: l’Ippodromo La Maura e la zona San Francesco a San Donato Milanese. Per entrambe però il Milan ha incontrato l’opposizione dei cittadini residenti che hanno iniziato una serie di manifestazioni per esprimere il proprio dissenso.
Da La Maura a San Donato: le manifestazioni dei residenti
“Abbracciamo La Maura”, già dallo scorso marzo i residenti della zona avevano iniziato a manifestare i primi malumori con una vera e propria catena umana che si opponeva fermamente alla costruzione del nuovo stadio nella zona dell’ex ippodromo. “Giù le mani da La Maura” e “+ verde, – cemento”, questi gli slogan apparsi per dire no alla costruzione del nuovo stadio che avrebbe significato “più cemento, nuove strade e parcheggi, inquinamento, traffico, peggioramento dell’ambiente urbano, problemi di sicurezza per il flusso dei tifosi attraverso strade e spazi aperti del quartiere. La devastazione del territorio, per sempre”.

E inoltre, una raccolta firme è prevista anche per oggi alla fermata della metro Bonola dalle 17.00 alle 19.00 e a quella QT8 dalle 18.00 alle 19.30 per richiedere l’estensione del vincolo monumentale per proteggere l’area dell’ex ippodromo.

Sembra dunque ormai tramontata l’ipotesi costruzione dello stadio nella zona dell’Ippodromo La Maura, con quella di San Francesco a San Donato che avanza spedita. Il sindaco ha subito espresso il proprio parere favorevole ed il Milan avrebbe trovato già un accordo preliminare con Sport Life City e l’amministrazione dovrebbe incontrare presto i dirigenti rossoneri per discuterne.
Anche qui però entrano in scena i residenti che avanzano le proteste per salvare la loro zona. Già nel mese di aprile era stata indetta una petizione proprio contro la costruzione della cosiddetta Sport Life City, considerata “un agglomerato che devasterà il territorio verde incontaminato e grande polmone verde della città”.
Questa mattina un’altra protesta è andata in scena in piazza con l’obiettivo di contrastare nella maniera più netta possibile la costruzione del nuovo stadio vista come una minaccia per l’area verde. “Sì alla sicurezza, sì all’ambiente” e “Ci meritiamo di respirare, #noallostadio”, gli slogan con i quali i cittadini hanno voluto farsi sentire.

Sono tanti dunque gli ostacoli che si pongono tra il Milan e la realizzazione del nuovo stadio. Il progetto c’è ma non decolla ed i tempi – fissati da RedBird dapprima nel 2028, massimo 2029 – per l’inaugurazione si allungano sempre di più.